giovedì 24 maggio 2018

SOS bimbi?! Niente paura!


L’ Asilo Nido “Ape Maia” si dimostra pronto a tutte le evenienze.


L’Asilo Nido “Ape Maia” ha tenuto un corso di  "Nozioni di Primo Soccorso Pediatrico" organizzato in collaborazione con la Misericordia di Monte San Giovanni Campano che si è svolto il 19 maggio grazie a due volontari della stessa: Antonella un’infermiera con esperienza nel primo soccorso e Antonello il Presidente. I volontari hanno mostrato grande competenza e padronanza dell'argomento trattato, riuscendo a coinvolgere le mamme presenti e il gruppo educativo dell'Asilo Nido “Ape Maia”.

L’obiettivo del corso è stato quello di fornire alcune conoscenze di base su che cosa fare e, soprattutto, insegnare che cosa non fare in presenza di un’emergenza sanitaria pediatrica.

Il pronto soccorso è fatto di attività complesse che implichino diagnosi e terapia e spetta solo al personale sanitario, invece il primo soccorso è costituito di semplici manovre che mantengano in vita l’infortunato e prevengano complicazioni.

Il corso si è dimostrato prezioso al fine di favorire una corretta informazione e dare delle indicazioni in modo pratico per diffondere le manovre che possono far la differenza in un primo soccorso difficile come quello pediatrico. Tutti noi siamo dei potenziali soccorritori. La conoscenza di alcuni semplici manovre può salvare la vita a un bambino!

I partecipanti hanno raccolto insieme i più comuni scenari d’incidenti, domestici e non, cercando di cogliere le sensazioni che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha provato nel non sapere cosa fare e come aiutare un bambino in pericolo. Sono state sdoganate alcune conoscenze ingenue e sbagliate, frutto di retaggi culturali rispetto a cosa succede veramente, cosa fare e cosa non fare in attesa dei soccorsi. Nello specifico sono stati trattati argomenti quali asma e attacco asmatico, anafilassi, epistassi, crisi convulsive, ustione, febbre, vomito, avvelenamento, trauma e shock soffermandosi in particolar modo su "ciò che si deve e non si deve fare" per ogni caso esposto e quando rivolgersi a un medico. Interessantissima ed utilissima è risultata la partecipazione degli intervenuti all'esercitazione pratica della manovra di disostruzione delle vie aeree nel lattante e nel bambino. 

I partecipanti si sono dimostrati soddisfatti dell’incontro e si sono congedati avendo fatto proprie tante piccole nozioni tecniche. Soprattutto, posto che l’augurio rimanga che in una situazione di pericolo non ci si debba mai trovare, le mamme son tornate dai propri bambini forti del coraggio infuso che di necessità si fa virtù!

sabato 19 maggio 2018

“Mi scappa la pipì, mi scappa la pipì, mi scappa la pipì papà! Non ne posso proprio più, io la faccio qui!”


                                         

No! Non puoi farla qui! Chi di noi non ricorda la mitica canzoncina di Pippo Franco?! La diceva lunga riguardo quei bisognini impellenti e fisiologici dei bambini che, per crescere e diventare adulti, bisogna imparare a gestire e controllare. Ma come fare?! Ce lo spiega, con la sua professionale e puntuale collaborazione, una psicologa infantile in un progetto di sostegno alla genitorialità promosso dal Consorzio Intesa, attraverso le consorziate esecutrici che gestiscono gli asili nido. L’ appuntamento prende il nome di “spannolinamento” e questo incontro di cui vi raccontiamo vede protagonista l’Asilo Nido “Trilly” di Broccostella con la presenza delle sue educatrici e di tutti i genitori dei bambini frequentanti… Ma proprio tutti i genitori, perché lo “spannolinamento” è uno di quegli step che nella crescita del bambino un po’ di stress ed ansia da prestazione li crea, allora utile affrontarli non solo con i propri bimbi, ma anche con le educatrici ed i professionisti che pure possono aiutare perché “Una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso”.

Una volta seduti tutti i genitori in circolo a creare un momento di confronto per presentarsi e presentare i propri bimbi, si parte con delle slides che aiutino a capire come salutare il pannolino e accompagnare il bimbo nel proprio percorso di crescita ed autonomia. Le slides che scorrono sul proiettore elargiscono diverse indicazioni. Emerge in primis la competenza del genitore, perché i genitori sono le persone che conoscono meglio i loro figli, che li amano e che li aiuteranno a superare ogni fase della loro vita e per quel che concerne la fase dello “spannolinamento” sono loro che saranno chiamati a giudicare il grado di prontezza del proprio bambino.

Sempre difficile lasciar andare qualcosa, no?! Così è difficile lasciar andare il pannolino, uno di quegli oggetti simbolici che hanno accompagnato il bambino dalla nascita, che il bambino si è ritrovato addosso, che hanno rimandato il bambino a delle routines e a momenti a lui dedicati. Ma lo “spannolinamento” è una fase di crescita del bambino che permette di sperimentare soddisfazione, autoefficacia e accrescimento dell’autostima e permette di acquisire maggiore consapevolezza del proprio corpo e di tutte le sensazioni ad esso collegate. A fare da trait d’union tra il genitore ed il bambino e rendere quanto più facile e veloce il processo di “spannolinamento” sarà la comunicazione, spiega la psicologa, perché è solo ascoltandolo, osservandolo e interagendo con lui che il genitore impara a discriminarne i segnali e i relativi bisogni. Una comunicazione empatica per capire i bisogni del bambino.

La coppia genitore-bambino è resa unica dalla reale disponibilità dei genitori in termini di tempo, ascolto e pazienza e il temperamento del bambino. E’ importante conoscere il temperamento del bambino che è la base biologica del carattere, della personalità che si andrà a formare e che emerge già ai due anni di vita. Quando iniziare?! La puericultura suggerisce tra il secondo ed il terzo anno di vita del bambino ma dal confronto con i genitori affiora e si sa che ognuno ha i suoi tempi; è un apprendimento che si avvia con mamma e papà e poi viene coadiuvato dalle educatrici. Nel confronto tra genitori e terapeuta emerge poi l’importanza della distinzione tra sporco e pulito! Per il bambino sporco vuol dir giocare, lo sporco dell’escremento che viene percepito dal genitore non è innato nel bambino, questa percezione arriva solo dopo una serie di pressioni sociali. Così gli adulti cominciano a dire “è sporco, non si tocca, non si fa”! Invece ci vuole tatto e sensibilità. Ciò che esce dal corpo del bambino, il bambino lo percepisce come suo e quindi guai a “demonizzare” ciò per cui prima gli si diceva bravo ed ora che è sporco, tenderebbe ad allontanare i suoi bisogni e non voler tornare in bagno.

E gli errori da evitare, si chiedono i genitori?! Sono l’ansia da prestazione del genitore, rimettere il pannolino dopo i primi incidenti, togliere il pannolino da un momento all'altro, umiliare il bambino, forzarlo a stare sul vasino o wc, togliere il pannolino in concomitanza di altri eventi. La psicologa lascia i genitori con tre parole chiave: Ascolto (mettersi in ascolto dei propri bambini, bisogni e segnali, osservarli, aiutarli); Pazienza (è un percorso di cambiamento e acquisizione di abilità e competenze, richiede tempo); Rispetto (abbiate rispetto del vostro bambino e del suo livello di maturazione).

Condivise piccole esperienze domestiche riguardo l’argomento trattato, messo in atto un confronto costruttivo, fatto tesoro di nozioni e suggerimenti, i genitori si apprestano a tornare a casa dai loro piccoli con l’augurio della migliore riuscita per questa piccola ma grande liturgia, da fare mano nella mano con quei figli che nascono per mezzo di noi con la forza della vita.

giovedì 10 maggio 2018

Orto su tela. Un mondo a colori!



Picasso diceva che tutti i bambini sono artisti nati, che  il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi.


Domenica 6 maggio è stata la giornata mondiale del colore ed i bimbi del nido “L’Ape Maia” rendono omaggio a questa ricorrenza con un laboratorio creativo davvero originale, con il loro amore spassionato per i colori, con la loro capacità di combinarli, accostarli, sfumarli.

Indossati i grembiulini, rimbocattisi le maniche proprio come chi si accinge a mettere le mani in pasta, intonata con gioia quella filastrocca che è un’ode e che batte le mani a tutti i colori, i bambini si dispongono intorno al tavolo. Ma cosa “bolle in pentola”?! Il pranzo del giorno? Affatto. Non ancora, almeno. Sul vassoio, nei piatti, vengono serviti gli strumenti dell’attività strutturata di oggi: i colori. Ma non comuni colori da astuccio, perché per questa attività le educatrici hanno elaborato una strategia dal sapore nuovo, vincente, saporito e profumato per proporre i colori. I nostri colori sono infatti dei frullati realizzati con le fragole per il rosso, con la barbabietola per il viola, con gli spinaci per il verde, con le carote per l’arancio e con lo zafferano per il giallo. Disposto un cartellone sul tavolo e posti i piatti con i colori al centro del tavolo, alle nostre piccole api non resta che lasciarsi attrarre dal colore che le colpisce di più e che maggiormente attrae la propria personalità, immergere dita e manine in queste miscele variopinte dalla consistenza tutta nuova, offerte da madre natura, sentire la diversità dei composti per intensità e composizione, provare sensazioni tattili e dare libero sfogo alla propria creatività.

I bimbi prima imparano i nomi dei colori, poi associano nome e colore, continuano maneggiandoli con le mani e infine li imprimono creativamente. E’subito festa. I bimbi si abbandonano ai sentimenti, si immergono nei colori senza alcuna paura di sporcarsi, si sentono liberi di sperimentare e conoscere la realtà attraverso il tatto, liberi di sporcarsi coinvolgendo il corpo.
Opere d’arte o scarabocchi?! Con le macchie di colore realizzate i bimbi hanno dato sfogo a emozioni e sentimenti, hanno acquisito competenze in termini di corporeità e sensibilità, hanno gli occhi pieni di energie positive (perché questo sono i colori), ma soprattutto hanno lasciato un segno e una traccia creando i loro personalissimi capolavori.

Hip Hip Hooray per i colori!!!

mercoledì 9 maggio 2018

Musica, Maestro!




E se la musica fosse una lingua perduta di cui, dimenticato il senso, serbiamo l’armonia? La musicoterapia, ecco un’altra forma di linguaggio non verbale promossa dall’Aipes e realizzata dal Consorzio Intesa per i Centri Diurni “La Casa del Sorriso” di Sora e “Percorsi” di Arpino. La musica che ci raggiunge oggi proviene dal Centro “Percorsi”. Questa modalità di approccio alla Persona che utilizza la musica o gli elementi musicali (suono, ritmo, melodia, armonia), interviene a livello educativo, riabilitativo e terapeutico, facilita la comunicazione, l’apprendimento, la relazione, la motricità, l’espressione. La musica come mezzo attraverso il quale i ragazzi tirano fuori le proprie emozioni con la mediazione della figura del musicoterapeuta, Fabrizio nel nostro caso. Il “maestro” arriva al Centro con indosso un gran sorriso, una chitarra in spalla ed un borsone che agli ospiti del Centro piace chiamare “strumentopoli” e che ha dentro tutti gli strumenti per fare il più gran baccano possibile.

Attraverso un adattamento ed una personalizzazione tecnica volta per volta, un approccio recettivo (che si basi sull’ascolto di sequenze che si sintonizzino con lo stato d’animo del paziente e ne stimolino la reazione) o attivo (che preveda l’interazione tra musicoterapista e paziente tramite la produzione di suoni utilizzando la voce o gli strumenti musicali) Fabrizio configura gli appuntamenti.

Oggi si siede al tavolo dove i ragazzi entusiasti, puntualmente raccolti in cerchio, lo aspettano; chiede “Pronti?” e da il “Via!”. Imbracciata la chitarra, dà vita ad uno scambio reciproco di proposte da cantare e suonare insieme, ogni ragazzo propone una canzone e tutti la cantano. Fabrizio mette in gioco la sua identità e cerca di accogliere quella dei ragazzi in un gioco dinamico dove la musica diviene l’intermediario della comunicazione, energie sonore e musicali di due identità all’interno di una comunicazione intenzionale che rende il canale comunicativo nuovo ma unificato. Tutti reagiscono alla musica, senza eccezioni. Tutti cantano. Se si tratta di vecchie canzoni o canzoni conosciute, sembrano toccare corde della memoria e dell’ emotività difficilmente accessibili. 

E’ sorprendente vedere i ragazzi reagire immediatamente ad una canzone familiare. In principio sorridono, poi in qualche modo riescono a tenere il ritmo e infine lo seguono. Si va su su, con un tour che omaggia le più belle canzoni della musica italiana di sempre: si sale sulla motocicletta 10 HP di Battisti, si fa un giro per i colli bolognesi dei Luna Pop, ci si fa trasportare dal vento della lontananza di Modugno, sempre con Modugno ci si ricorda che ci hanno inventato il mare (Meraviglioso) e con 4 Marzo di Lucio Dalla ci si fa un giro giù al porto. Tutte le canzoni vengono chiuse da un vigoroso “Za Za” e giù risate. Ora un po’ di sano baccano con “strumentopoli”, tutti i ragazzi utilizzano a turno degli strumenti musicali e se li scambiano, e poi… La seduta è tolta.  

Alla prossima.


venerdì 4 maggio 2018

Tempo di bilanci al “Consorzio Intesa”!


Un evento conviviale a celebrare l’approvazione del bilancio d’esercizio delle consorziate Intesa

Lo scorso 27 aprile, presso la sede legale del Consorzio Intesa, si sono tenute le assemblee per l’approvazione del bilancio d’esercizio delle società cooperative. Tale evento ha visto la partecipazione di 294 soci-consorziati provenienti da tutta la Regione Lazio che dal 2009, condividono il proprio patrimonio di conoscenze ed esperienze professionali e mettendo sempre al centro dei meccanismi e delle pratiche aziendali le persone che vi lavorano. Al termine delle assemblee tutti i soci si sono ritrovati per trascorrere la serata insieme, un momento conviviale tra persone che credono nel Consorzio Intesa e ne sono parte integrante.

Il Consorzio Intesa, attraverso le consorziate esecutrici, opera in tutto il territorio della Regione Lazio a conferma di una stretta appartenenza ad un contesto geografico, culturale, relazionale, economico e sociale, di cui è altresì espressione significativa. E gestisce diversi Servizi nel settore socio-sanitario-educativo-assistenziale, con particolare riferimento alle fasi di progettazione, finanziamento, organizzazione e gestione dei Servizi rivolti alla Persona e alla Comunità. Il Consorzio, forte della sua esperienza decennale, ambisce da sempre a distinguersi per esperienza, competenza, efficienza e specializzazione ispirandosi inoltre, ai valori propri della cooperazione e del miglioramento delle condizioni economiche, sociali e professionali dei propri soci.

I principi sui quali si basa l’attività del Consorzio Intesa, e che ispirano i soci delle consorziate sono quelli di equità, democraticità, mutualità prevalente e pari opportunità. La partecipazione consapevole dei soci alla gestione dell’impresa e la condivisione dei principi sono gli elementi essenziali alla vita delle cooperative. Eventi come l’approvazione del bilancio d’impresa e la cena sociale, in prossimità della Festa del lavoro, fanno del Consorzio Intesa non  solo un gruppo sociale composto da consorziate e  soci,  ma un gruppo integrato di professionalità, con una propria identità che collabora condividendo un sistema valoriale di riferimento comune e un insieme di regole che stanno alla base della vita di ciascuna cooperativa, ma anche del Consorzio stesso.