venerdì 29 maggio 2020

L’orgoglio del Sindaco Quadrini sulla Struttura Ponte di Via Granciara.


“L'Amministrazione comunale di Isola del Liri è orgogliosa della Comunità Familiare ad Accoglienza Mista quale Struttura Ponte ove ospitare, fino alla fine dell’emergenza Covid-19 per contenerne il contagio, utenti residenti o temporaneamente presenti sul territorio del Distretto “C” di Sora, necessitanti di approfondimenti sanitari per la verifica della positività al Covid, al fine dell’inserimento o reinserimento in strutture ad essi dedicate” – dichiara il Sindaco di Isola del Liri, Massimiliano Quadrini. “La bellissima struttura comunale, sita in Via Granciara, gestita dall’AIPES – Consorzio per i Servizi alla Persona in sinergia con il Consorzio Intesa, è stata fortemente voluta da questa amministrazione per essere destinata ad esigenze di natura sociale ed è  un orgoglio vederla in questa funzione unica di struttura ponte, nell’ospitare in sicurezza disabili gravi privi del momentaneo sostegno familiare, persone con disagio psichico, anziani, minori, donne vittime di violenza, persone senza fissa dimora, in questo periodo storico difficile. Le persone vengono accolte ed ospitate con calore, cercando di ricreare un ambiente più familiare possibile”. “Tutto questo – ha precisato Quadrini - ci rafforza nella convinzione che, nonostante le notevoli difficoltà che hanno messo a dura prova la nostra comunità in questa emergenza, occorre essere consapevoli delle straordinarie risorse che la nostra città è in grado di esprimere”. “Il rapporto consolidato tra Comune ed AIPES  – ha aggiunto il Sindaco Massimiliano Quadrini – è la dimostrazione di un legame che ha contribuito a rafforzare una capacità di risposta sul territorio: è la prova evidente che la qualità del patrimonio umano di cui Isola del Liri dispone può essere la base su cui costruire e sognare”.
“Confermo che continueremo un dialogo serrato con l'AIPES per fare di questo legame un campo fertile sul quale affrontare, anche una volta terminata l’emergenza Coronavirus, la complessa questione del sociale. L’augurio è quello di favorire nella struttura l’incontro di un’offerta di qualità e sviluppo di un processo socioassistenziale  a vantaggio dei più fragili, allo scopo di favorire la realizzazione di un luogo fisico dove poter “incubare” in maniera sempre più armoniosa la realtà del Centro Anziani, che occupa l’altra metà della struttura, e la Comunità Familiare ad Accoglienza Mista”.



lunedì 25 maggio 2020

Il Consorzio Intesa incontra il Dott. Alex Arduini, Assistente Sociale dell’Ufficio di Piano del Distretto Socio Sanitario LT4. Si parla di digitalizzazione.


Il Consorzio Intesa incontra. È la volta del Dott. Alex Arduini, Assistente Sociale dell’Ufficio di Piano del Distretto Socio Sanitario LT4 - Comune Capofila Fondi, Ente committente dei Centri Diurni per Minori di Lenola e di Monte San Biagio, e Consigliere Regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Lazio.  Con lui abbiamo parlato di digitalizzazione. Proprio quest’anno in cui il Consorzio Intesa aveva proposto per i Centri Diurni Minori di Lenola e di Monte San Biagio il progetto “C’era una volta... il gioco”, con il fine di contrastare il fenomeno delle dipendenze ludiche, l’emergenza Coronavirus ha imposto il distanziamento sociale ed una rimodulazione del Servizio di gestione dei due Centri Diurni per Minori in modalità da remoto. Quali sono le conseguenze di questa digitalizzazione per i bambini? Per il Dott. Arduini, sembra paradossale che si stesse organizzando anche un convegno a Lenola sulle dipendenze comportamentali ed all’improvviso il Coronavirus abbia costretto i bambini ad essere sempre più connessi ad internet. Il Dott. Arduini ha sottolineato la responsabilità dei servizi territoriali di riflettere sulle conseguenze sociali che una maggiore esposizione al mondo virtuale può provocare: “L’abuso di internet influenza sempre negativamente la vita e l’umore di chiunque, soprattutto dei bambini, provocando diverse conseguenze: isolamento dal mondo reale, dipendenza, paura del contatto fisico e reale, solitudine, diminuzione della capacità di attenzione e della memoria a breve e lungo termine, impoverimento delle relazioni reali a favore di quelle virtuali, mancanza di interesse per la vita quotidiana e abbandono delle responsabilità, perdita di interesse per altre attività,  perdita di controllo. Inoltre, i bambini sono maggiormente esposti al rischio di essere vittime di cyberbullismo, di subire violenza verbale e psicologica, di accedere con facilità a materiale pedopornografico, di diventare più scontrosi con i familiari che gli fanno accorgere che stanno esagerando con internet”. Secondo il Dott. Arduini, però, l’aspetto positivo di questa pandemia è che ci ha fatto acquisire la consapevolezza di quanto sia importante utilizzare la tecnologia in maniera corretta: “Abbiamo utilizzato il tempo per riflettere, abbiamo dato importanza alla famiglia e all’amicizia. Spero che tutto questo rimanga nelle nostre menti e che ci abbia fatto capire quali sono i valori importanti della vita”.

In relazione ai preziosi contributi laboratoriali in formato digitale che vedono protagonisti i bambini da casa e che ci giungono a cura delle operatrici, che non hanno mai smesso, comunque, di fare squadra, il Dott. Arduini ricorda: “Se non comunichi, non esisti”, lo diceva anche Giacomo Leopardi. Di fatto puoi svolgere un ottimo servizio, ma se non lo dici o qualcuno lo dice per te, avrai fatto il 50% e quel servizio non sarà conosciuto. È importante quindi comunicare quello che si realizza, ma soprattutto farlo nel modo corretto”.
Il Dott. Arduini rivela di essersi commosso di fronte all’impegno di operatrici e bambini. A loro va il suo ringraziamento personale: “Le operatrici sono riuscite a stimolare la creatività dei bambini, ad ascoltarli e a far capire loro che utilizzando correttamente la tecnologia possono allargare i propri orizzonti, li hanno aiutati a ricercare l’interesse per le cose reali. I bambini, a loro volta, i veri “eroi” di questa pandemia, sono riusciti a trasformare un momento di difficoltà in opportunità. A loro è mancata la scuola, gli amici, i luoghi di aggregazione, i giochi di squadra, gli insegnanti, il mondo esterno, insomma tutto ciò a cui prima non davano il giusto valore”.
L’augurio è quello di imparare dai bambini, dal loro modo di adattarsi con facilità ai cambiamenti e di guardare il mondo reale con i loro occhi.
E conclude: “Mi aspetto di vedere meno bambini collegati al mondo virtuale e sempre più connessi attivamente al mondo reale. Ecco aspetto di rivederli nei Centri a fare squadra”.


giovedì 21 maggio 2020

Covid 19. Ospitare in sicurezza e contenere il contagio.


L’AIPES-Consorzio per i Servizi alla Persona attiva una “struttura ponte”.



L’AIPES-Consorzio per i Servizi alla Persona ha attivato in sinergia con il Consorzio Intesa, da lunedì 11 maggio, la comunità familiare ad accoglienza mista sita nel territorio di Isola del Liri, in Via Granciara, quale struttura ponte ove ospitare, fino alla fine dell’emergenza Covid19 per contenerne il contagio, utenti residenti o temporaneamente presenti sul territorio del Distretto “C” di Sora, necessitanti di approfondimenti sanitari per la verifica della positività al Covid al fine dell’inserimento o reinserimento in strutture ad essi dedicate. Si tratta in particolare di disabili gravi privi del momentaneo sostegno familiare, persone con disagio psichico, anziani, minori, donne vittime di violenza, persone senza fissa dimora. La comunità familiare è situata in un’idonea struttura socioassistenziale, capace di ospitare fino a un massimo di otto ospiti, il cui ingresso avviene attraverso l’invio degli uffici territoriali del Consorzio AIPES. Al momento dell’ingresso in struttura agli ospiti vengono consegnati dispositivi di sicurezza individuali e un’informativa sulle regole per il contenimento e la prevenzione del Covid. A caratterizzare la grande struttura residenziale priva di barriere architettoniche, vi è la presenza di una duplice figura di riferimento di ambo i sessi, l’adeguata presenza di figure educative in base al numero di ospiti accolti, lo sviluppo su un unico piano, la dotazione di quattro camere da letto ognuna con il proprio bagno. Nella Struttura l’organizzazione della giornata è limitata negli spazi individuali di ogni utente, il quale resta in isolamento fino all’esito dell’esame diagnostico ed ad ogni cambio di utente si procede con la disinfezione dell’alloggio. Per allietare la permanenza ogni stanza è fornita di un televisore, libri, riviste e l’ospite è tenuto a mantenere l’igiene degli spazi a lui riservati e ad utilizzare i dispositivi di sicurezza forniti al momento dell’ammissione quando si trova negli spazi comuni.
Una nuova risposta sul territorio dunque dall’AIPES ad indicare una realtà che sorge come voglia di accoglienza e che trova la sua efficacia nella integrazione e concorso tra il modello familiare e figure educative che collaborano attraverso le proprie competenze professionali per un percorso in sicurezza durante la permanenza degli ospiti.





lunedì 18 maggio 2020

Tra il dire e il fare c’è la presenza.


Con prestazioni individuali in forma domiciliare e in remoto, continua l’assistenza per gli utenti del Centro Diurno per Disabili di Velletri!


Con una rimodulazione del servizio personalizzata, attiva da aprile, il Consorzio Intesa, tramite la Consorziata esecutrice, continua a garantire l’assistenza agli utenti del Centro Diurno per Disabili di Velletri. Per ovvi motivi i ragazzi non possono in questo frangente frequentare la struttura semiresidenziale, così sono gli operatori del Centro che li raggiungono, con un’iniziativa di solidarietà digitale e per fornire un serio, competente e sicuro supporto a domicilio utilizzando tutti i dispositivi individuali di sicurezza.

Sono delle risposte concrete quelle offerte dal concessionario tramite gli operatori per fronteggiare lo straordinario carico assistenziale delle famiglie e per proteggere gli utenti con disabilità. Un’attività a distanza con schede didattiche informative sul coronavirus cartoonizzate con personaggi disney, schede animate da colorare, volantini informativi da appendere in casa, la condivisione di video proiezioni che illustrano ai ragazzi il Centro Diurno vuoto e spiega loro in modo semplice l’emergenza, per comprendere ed esorcizzare.  Un’attività per celebrare i compleanni con la costruzione di video per fare gli auguri con la proiezione di foto e video di ragazzi e operatori, perché la meraviglia della vita va celebrata.  Delle letture animate e canzoni in video attività e in presenza domiciliare, perché una musica ci vuole.  Video chiamate di saluto e giochi a distanza, per una continuità in nome dell’amicizia. Sostegno emotivo ai caregiver in presenza domiciliare e in video chiamata, perché un orecchio in ascolto è importante. Attività domiciliari che contemplano la spesa solidale, la compagnia, la sorveglianza dei ragazzi, attività di movimento all’aperto, le passeggiate, per usare tanta cura, vivere di colori vastissimi tra un po’ di chimica e un po’ di incastro, e brividi e capricci e risate e la voglia di avventurarsi insieme tutti i giorni, utenti ed operatori, nonostante tutto.





mercoledì 13 maggio 2020

“Coronavirus. Quando il digitale si fa alleato”.


Il digitale sta dimostrando sempre di più il suo ausilio fondamentale nella vita quotidiana di bambini ed anziani, lavoratori ed imprese, lo stiamo sperimentando tutti in prima persona nel contesto di emergenza in cui siamo costretti a vivere. Senza le forme di socialità che le tecnologie consentono, che sono sì forme minori di socialità ma sono le sole possibili in regime di isolamento, nessuna misura di distanziamento sociale sarebbe tollerabile. Durante l’emergenza, anche il Consorzio Intesa ha messo in atto un’iniziativa di solidarietà digitale con questi strumenti per molti dei servizi offerti, al fine di continuare ad erogare prestazioni e accorciare distanze, garantendo in questo contesto difficile il suo contributo per un’impresa sociale sempre più capace in servizi efficaci e di utilità per le persone.

L’emergenza ha indotto un’enorme riflessione sull’utilizzo del digitale, degli strumenti quali social e chat, delle modalità di lavoro smart, mettendolo al centro di un grande dibattito. Uno degli effetti collaterali dell’epidemia è senza dubbio l’impennata nell’utilizzo delle tecnologie digitali, tra possibilità e rischi, soprattutto per i più giovani, digitalmente “fragili”. I bambini e i ragazzi si trovano oggi ad affrontare un’incredibile esperienza con la didattica a distanza, completamente proiettati nell’e-learning, la tecnologia li ha travolti ed avvolti, ed obbligati ad un corso accelerato. Un aspetto importante dell’utilizzo della tecnologia in questo periodo di isolamento forzato, deve risiedere per i minori nel fatto di poter mantenere attiva una relazione, di non privarli completamente di quell’esperienza di socializzazione e comunità che la vita normale rappresenta.

L’utilità senza ‘se’ e con dei ‘ma’ delle tecnologie digitali nelle condizioni odierne può aiutarci a capirne le loro peculiarità e le conseguenze che ne derivano e a frenare l’entusiasmo con cui si plaude alla digitalizzazione della vita e della società come l’effetto collaterale positivo della pandemia, perché non vorremmo che, guariti dal virus biologico, ci accorgessimo di averne contratto uno diverso e più subdolo, che genera abitudine a quel “distanziamento sociale” al quale proprio gli utilizzi predominanti delle tecnologie digitali già ci stavano inconsciamente portando.

mercoledì 6 maggio 2020

#ACasaInsiemeAVoi. Le mamme dei bambini degli Asili Nido Comunali “Babalù” e “Siamo piccoli ma cresceremo” garantiscono la continuità educativa a casa.


Mamma. Con due sillabe soltanto, i bambini possono avere il mondo in mano. Alla regina da tutti amata che si riconosce perché, a differenza di questo Virus, non ha la “corona” ma regna nei cuori dei figli e sa cancellare per i bimbi ogni dramma, nell’approssimarsi della sua festa, il Consorzio Intesa, gestore tramite la Consorziata esecutrice degli Asili Nido Comunali “Babalù” di Alatri e “Siamo piccoli ma cresceremo” di Tecchiena, esprime profonda gratitudine. Le mamme dei bimbi iscritti ai due Asili, infatti, coadiuvate dai papà, stanno svolgendo un ruolo importantissimo per dare continuità al processo educativo e d’apprendimento e per mantenere la relazione con l’equipe educativa e quella amicale tra i bambini iscritti agli Asili Nido. A fronte dell’emergenza Coronavirus queste madri hanno impersonato e continuano ad impersonare a pieno la figura di riferimento per gli staff educativi dei due Asili, facendo sì, tramite lo strumento principalmente utilizzato, ossia il gruppo whatsapp con i genitori che da ormai diverso tempo risulta un utile mezzo di comunicazione nido – famiglie, che le attività proposte in questo frangente di emergenza e di distanziamento sociale dalle educatrici, caratterizzate dall’hastag #ACasaInsiemeAVoi, arrivino ai bambini. In tal modo i piccoli possono fruire, grazie all’utilizzo dei principali strumenti tecnologici in loro possesso, di letture e storie animate, ricevere proposte di esperienze visive e sensoriali, ascoltare canzoncine tipiche della routine dell’Asilo Nido, prendere spunti per giochi e attività motorie, ascoltare filastrocche, canzoni e favole.

In un equilibrio in punta di piedi per loro, tra lavoro, in alcuni casi in smart working, paura, disorientamento, gestione dei figli e piacere della condivisione, queste mamme si dimostrano, così, preziose, durante una sfida epocale che richiede molto coraggio. Un coraggio che passa dritto al cuore, che muove e commuove e che la bussola di questi tempi incerti dovrebbe indicare come direzione.

Un contributo giunge anche dal Vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Alatri, Fabio Di Fabio, che, nel plaudire a queste mamme, esprime un messaggio di solidarietà per la necessaria sospensione del servizio pubblico dell’Asilo Nido. “Stava prendendo piede la proposta da parte del nuovo Concessionario, incontrando un bel gradimento nella popolazione e crescendo come numeri e qualità del servizio offerto”, ha dichiarato l’Assessore. “Ovviamente tutto questo non sarà disperso perché il rapporto con le famiglie, grazie al Concessionario e al Comune, rimane aperto”, ha continuato. Ed ha aggiunto: “Credo che nei prossimi mesi dovremo eventualmente ripensare a delle modalità di offerta di questo servizio compatibilmente con la normativa e l’andamento della pandemia. Bisogna capire se ci saranno tempi e modi per un ripensamento ma certamente quello che ci conforta, ad oggi, è la capacità di sinergia raggiunta, che dimostra di mantenere vivo il contatto con le mamme, i papà e i bambini in un’ottica di gestione e di programmazione del servizio che non è mai stata autoreferenziale ma sempre un’ottica partecipata e condivisa. Su questa linea dobbiamo continuare, salvaguardando la salute di tutti gli interessati”. Un pensiero dell’Assessore va anche alle equipe educative, con l’augurio di cuore che possano tornare quanto prima a svolgere a pieno la loro professione.