Al Laboratorio di Musicoterapia con i
ragazzi del Centro Diurno per Disabili “Percorsi”.
Anche quest’anno al Centro Diurno per Disabili “Percorsi” di
Arpino, gestito dalla Cooperativa “Phantasia” con il Consorzio Intesa, non
poteva non esser contemplato il laboratorio di Musicoterapia.
Oggi vi portiamo ad uno degli
incontri del laboratorio. Ci accolgono i ragazzi e le operatrici con l’affetto
di sempre ma loro ve li abbiamo presentati, li conoscete. Prima di portarvi con
noi nel vivo di questo sonoro incontro, vogliamo presentarvi il Maestro
Giampiero Carollo, che con loro ci aspetta. Giampiero, nell’alta
professionalità ed umiltà che lo distinguono, si presta ad una piccola
intervista per presentarsi e spiegarci cosa sia davvero la Musicoterapia.
-Giampiero, vorresti presentarti?
-Assolutamente. Giampiero,
Musicoterapeuta. Iscritto al Conservatorio “V. Bellini” di Palermo all’età di
13 anni, ho conseguito la licenza di solfeggio e il compimento inferiore di
pianoforte in quattro anni. Mi sono immmatricolato presso il Triennio
Sperimentale di Pianoforte dello stesso Conservatorio di Musica. Concluso il
Triennio di I Livello, mi sono iscritto al “Corso Quadriennale di Musicoterapia
di Assisi”. Successivamente, mi sono immatricolato presso il Conservatorio “A.
Casella” di l’Aquila frequentando il “Biennio di Specializzazione in
Musicoterapia”, diplomandomi con il massimo dei voti. Da 7 anni lavoro con
tutte le fasce d’età, tantissime esperienze lavorative e numerosi progetti.
-Potresti spiegarci in cosa
consiste la Musicoterapia ed in che modo la applichi qui al Centro con i nostri utenti?
-"La musicoterapia è l'uso
della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) da
parte di un musicoterapeuta qualificato, con un singolo o un gruppo, in un
processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione,
l'apprendimento, la motricità, l'espressione, l'organizzazione e altri
rilevanti obiettivi terapeutici, al fine di soddisfare le sue necessità
fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive. La musicoterapia mira a
sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell'individuo in modo tale che
esso possa meglio realizzare l'integrazione intra e interpersonale". Io faccio un modello musicoterapeutico improvvisativo
(dove si suona) ma c’è anche il recettivo (dove si propongono ascolti). La
Musicoterapia improvvisativa è una metodologia scientifica che si propone di
instaurare una relazione terapeutica stabile tra terapeuta e paziente
attraverso il "suonare insieme". Il paziente non deve possedere
determinate capacità musicali. L'obiettivo, infatti, non è quello di fare musica
seguendo un'estetica, ma quello di relazionarsi attraverso il suono, il che si
può tradurre in musica ma anche in produzioni sonore aleatorie (es. rumori di
percussioni casuali). Tutto ciò avviene attraverso la manipolazione di
strumenti musicali appartenenti soprattutto allo strumentario Orff (che include
tamburelli, metallofoni, xilofoni, ovetti, maracas, etc...). Il metodo si
rivela particolarmente efficace di fronte a una determinata sintomatologia
inerente le capacità relazionali (es. attenzione, memoria, tono ansioso, tono
dell'umore) che è comune a diverse diagnosi. Quello che vado a fare, qui al
Centro, è lavorare attraverso la relazione che si crea suonando insieme,
sviluppando un ambito ludico e piacevole. Il laboratorio di musicoterapia, qui,
a volte, sfocia sul musicale. La musica, sostanzialmente, la scelgo sulla base
del loro ISO. Se mi seguite in aula, vi mostro praticamente quanto vi ho detto.
Seguiamo Giampiero che imbraccia
la fisarmonica e distribuisce ai ragazzi tamburelli, metallofoni, xilofoni,
ovetti, maracas. Giampiero fa partire delle canzoni e i ragazzi, sulle note di
“Let’s twist again”, “Guarda come dondolo”, “L’Alligalli”, “Felicità”, “Il
gatto e la volpe” , suonano gli strumenti a ritmo di musica, cantano. Sono le
canzoni che conoscono e amano e la voglia di animarle è sorprendente. I ragazzi
amano la musica “popolare”. Il Maestro lo ha capito ed è stato questo il “segreto”
del successo del lavoro che riesce a fare con loro. I ragazzi sorridono, tanto.
Uno per tutti, il sorriso di Italo. Italo adora la fisarmonica, quando sente suonare
quella di Giampiero, non sta più nella pelle. Diventa bello, ancora più bello.
E belli tutti, a suon di musica.
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