Il Centro Diurno per Minori di
Monte San Biagio non ha chiuso i battenti neppure in occasione delle festività
natalizie, anzi, ha continuato a svolgere il suo importante e prezioso ruolo a
sostegno dei suoi piccoli utenti. Un’esperienza unica, in un luogo magico, quella
che ha catapultato i bambini, i loro genitori e le operatrici del Centro nella
vera atmosfera natalizia del Villaggio di Babbo Natale allestito, tra querce
secolari, in località Valle Marina (frazione del comune di M.S. Biagio) in un
bosco. Nel bosco c’è un cammino, un “percorso guidato”, addobbato e “animato”
da ogni albero che, a suo modo, racconta una storia. Tutti gli alberi, così
come le persone, hanno una loro personalità e un loro carattere. Se, infatti,
il faggio è resistente, alto, determinato e all’occorrenza spietato, e la
quercia è saggia, robusta e resiliente, altri alberi rispondono ad altre
diverse caratteristiche. È il caso della betulla, indicata come uno tra gli
alberi più litigiosi e irritabili. Tra gli alberi, tuttavia, esistono anche
sentimenti di amorevole e amicale convivenza. Accade quando due alberi
cooperano per giungere insieme ad avere più luce, aiutandosi a vicenda facendo
convergere l’uno verso l’altro i propri rami. Insomma, gli alberi ci assomigliano
più di quanto pensiamo. Comunicano, hanno personalità e caratteri. Luci, profumi
e musiche di sottobosco hanno accompagnato l’allegra brigata in un clima
natalizio senza paragoni. E poi ancora casette, un trenino, panchine addobbate
a festa, i Re Magi e pupazzi di neve. Grande la soddisfazione delle operatrici
nel vedere la meraviglia dei bambini, il loro entusiasmo e allegria, ma
soprattutto nel costatare la
condivisione dei momenti con i genitori dei piccoli, che il Centro auspica
sempre.
Fare il percorso nel bosco,
camminare in gruppo ha rilassato tutti. Collegare bosco e magia del Natale ha
avuto un effetto fantastico.
E poi ancora attività come il
gioco della tombola, la raccolta delle ghiande dagli alberi di quercia e per
chiudere in bellezza… Il gioco del “rubabandiera”, a strappare le ultime risate
di queste liete e suggestive giornate perché: “Non siamo più pienamente vivi,
più completamente noi stessi, e più profondamente assorti in qualcosa, che
quando giochiamo.”
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