Il Consorzio Intesa incontra. È la volta del Dott. Alex Arduini,
Assistente Sociale dell’Ufficio di Piano del Distretto Socio Sanitario LT4 - Comune
Capofila Fondi, Ente committente dei Centri Diurni per Minori di Lenola e di
Monte San Biagio, e Consigliere Regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali
del Lazio. Con lui abbiamo parlato di
digitalizzazione. Proprio quest’anno in cui il Consorzio Intesa aveva proposto
per i Centri Diurni Minori di Lenola e di Monte San Biagio il progetto “C’era
una volta... il gioco”, con il fine di contrastare il fenomeno delle dipendenze
ludiche, l’emergenza Coronavirus ha imposto il distanziamento sociale ed una
rimodulazione del Servizio di gestione dei due Centri Diurni per Minori in
modalità da remoto. Quali sono le conseguenze di questa digitalizzazione per i
bambini? Per il Dott. Arduini, sembra paradossale che si stesse organizzando anche
un convegno a Lenola sulle dipendenze comportamentali ed all’improvviso il
Coronavirus abbia costretto i bambini ad essere sempre più connessi ad
internet. Il Dott. Arduini ha sottolineato la responsabilità dei servizi
territoriali di riflettere sulle conseguenze sociali che una maggiore esposizione
al mondo virtuale può provocare: “L’abuso di internet influenza sempre
negativamente la vita e l’umore di chiunque, soprattutto dei bambini,
provocando diverse conseguenze: isolamento dal mondo reale, dipendenza, paura
del contatto fisico e reale, solitudine, diminuzione della capacità di
attenzione e della memoria a breve e lungo termine, impoverimento delle
relazioni reali a favore di quelle virtuali, mancanza di interesse per la vita
quotidiana e abbandono delle responsabilità, perdita di interesse per altre attività, perdita di controllo. Inoltre, i bambini sono
maggiormente esposti al rischio di essere vittime di cyberbullismo, di subire
violenza verbale e psicologica, di accedere con facilità a materiale
pedopornografico, di diventare più scontrosi con i familiari che gli fanno
accorgere che stanno esagerando con internet”. Secondo il Dott. Arduini, però,
l’aspetto positivo di questa pandemia è che ci ha fatto acquisire la
consapevolezza di quanto sia importante utilizzare la tecnologia in maniera
corretta: “Abbiamo utilizzato il tempo per riflettere, abbiamo dato importanza
alla famiglia e all’amicizia. Spero che tutto questo rimanga nelle nostre menti
e che ci abbia fatto capire quali sono i valori importanti della vita”.
In relazione ai preziosi contributi laboratoriali in formato digitale
che vedono protagonisti i bambini da casa e che ci giungono a cura delle
operatrici, che non hanno mai smesso, comunque, di fare squadra, il Dott.
Arduini ricorda: “Se non comunichi, non esisti”, lo diceva anche Giacomo
Leopardi. Di fatto puoi svolgere un ottimo servizio, ma se non lo dici o
qualcuno lo dice per te, avrai fatto il 50% e quel servizio non sarà
conosciuto. È importante quindi
comunicare quello che si realizza, ma soprattutto farlo nel modo corretto”.
Il Dott. Arduini rivela di essersi commosso di fronte all’impegno di
operatrici e bambini. A loro va il suo ringraziamento personale: “Le operatrici
sono riuscite a stimolare la creatività dei bambini, ad ascoltarli e a far
capire loro che utilizzando correttamente la tecnologia possono allargare i
propri orizzonti, li hanno aiutati a ricercare l’interesse per le cose reali. I
bambini, a loro volta, i veri “eroi” di questa pandemia, sono riusciti a
trasformare un momento di difficoltà in opportunità. A loro è mancata la
scuola, gli amici, i luoghi di aggregazione, i giochi di squadra, gli
insegnanti, il mondo esterno, insomma tutto ciò a cui prima non davano il
giusto valore”.
L’augurio è quello di imparare dai bambini, dal loro modo di adattarsi
con facilità ai cambiamenti e di guardare il mondo reale con i loro occhi.
E conclude: “Mi aspetto di vedere meno bambini collegati al mondo
virtuale e sempre più connessi attivamente al mondo reale. Ecco aspetto di
rivederli nei Centri a fare squadra”.
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