Alla “Casa dei Lillà”, gestita dal Consorzio Intesa tramite la Consorziata esecutrice, il sole,
giallo come i loro biscotti al limone, non bussa. Entra prepotentemente dalle
persiane, come le emozioni forti, che non bussano mai. Ed è entrato puntualmente
anche nei giorni del lockdown. I giovani adulti con disabilità intellettiva e
relazionale grave ospiti della casa famiglia strutturata attraverso le misure
regionali del “Dopo di Noi” sono avvezzi a non domandarsi sempre “perché”. Sono
abituati, piuttosto, a vedere le problematiche come opportunità. Occasioni che
si presentano. Così, con tutte le energie positive di cui sono capaci, insieme
allo staff operativo, che ha affrontato il proprio lavoro con la stessa
passione e motivazione di sempre, hanno semplicemente continuato a fare
famiglia. All’interno dell’ampio perimetro della casa. Certo, uscire di casa,
tornare a casa: sono due gesti quotidiani in apparenza banali ma che hanno un formidabile
senso simbolico. È mancato e manca ai ragazzi non ricevere le visite dei
familiari, uscire anche per recarsi nei Centri Diurni. Hanno supplito, e
continuano a supplire, però, in tal senso, le videochiamate con gli affetti, le
lezioni - incontri in videoconferenza con i Centri Diurni per Disabili di
Cisterna e di Cori e con l’Agenzia formativa della Provincia di Latina “Latina
Formazione Lavoro”. Dai laboratori improvvisati
sulla base dell’esigenze del momento, e dai progetti che hanno proseguito a
distanza con la novità dell’uso della tecnologia da parte dei ragazzi, fino al
proseguo delle normali attività e degli interventi attuati, c’è stato e c’è un
gran da fare in casa. Il tutto, ovviamente nel rispetto della normativa vigente
in materia di sicurezza.
La bella notizia della fine del
lockdown è stata tuttavia per i ragazzi un auspicio a ricominciare, a partire
alla riscossa, accettando e assecondando il cambiamento. In quale direzione? Quella
che scelgono insieme ogni giorno. Li vediamo ritratti nella photo gallery, in
dei fermi immagine di questi giorni, intenti nel realizzare insieme
all’educatrice in un laboratorio culinario dei biscotti al limone. Li
farciscono con parole, promesse, racconti, sogni, fantasia, risa. E limone,
ovviamente. Una poesia per fine pasto, con il giallo di un albero dei limoni a
ribadire la luce.
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