L'emergenza Covid-19 e il conseguente
lockdown hanno fatto registrare un boom di episodi di violenza sulle donne.
La violenza contro le donne è
socialmente trasversale e si declina in maltrattamenti e violenze fisiche o
psicologiche. Un fenomeno antico e purtroppo sempre attuale. Ce lo dimostrano i
dati forniti dall’Istat, secondo i quali durante i mesi di lockdown le
telefonate ai numeri antiviolenza sono aumentate del 73% rispetto allo stesso
periodo del 2019. I dati sono stati raccolti dall’Istat in uno studio sulla
‘Violenza di genere ai tempi del Covid’ prendendo in esame le chiamate al
numero antiviolenza 1522, in tutto 5.031. La crescita più importante si è
registrata in Toscana e nel Lazio. Negli anni sono state create molte attività
a contrasto della violenza di genere, che si è scelto di affrontare attraverso
azioni di prevenzione e sensibilizzazione, azioni di rete che coinvolgono
diversi attori dei territori come le aziende sanitarie, i Comuni, le forze
dell’ordine, le associazioni e i centri antiviolenza. Ma non è bastato.
Il timore è emerso sin
dall’inizio delle misure restrittive e le apprensioni sono state confermate. Si
presumeva che per le donne maltrattate in famiglia la quarantena avrebbe
coinciso con un aumento delle violenze a causa dell’isolamento, la convivenza
forzata e l’instabilità socio-economica, tutti fattori che in questo periodo di
emergenza Coronavirus hanno reso le donne più esposte alla violenza domestica. E così è stato. La seconda fase
dell’emergenza, con la libera circolazione, non ha migliorato la situazione. A seguito
della crisi ci sono state pesanti ripercussioni anche lavorativo-economiche sulle
donne, ed una donna che perde il lavoro, vive precarietà ed incertezze economiche
maggiori, è più fragile e danneggiabile. Ne consegue una ulteriore dipendenza
relazionale che non aiuta nell’assumere scelte di autonomia e di uscita
dalla dimensione del controllo.
Un motivo per riflettere ed auspicare
di portare equilibrio, benessere e giustizia là dove si vivono storie di
degrado con un’autentica e fattiva solidarietà con tutto il mondo femminile per
contrastare la piaga universale della violenza di genere.
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