“L'Amministrazione comunale di
Isola del Liri è orgogliosa della Comunità Familiare ad Accoglienza Mista quale Struttura Ponte ove ospitare, fino alla fine dell’emergenza Covid-19 per
contenerne il contagio, utenti residenti o temporaneamente presenti sul
territorio del Distretto “C” di Sora, necessitanti di approfondimenti sanitari
per la verifica della positività al Covid, al fine dell’inserimento o
reinserimento in strutture ad essi dedicate” – dichiara il Sindaco di Isola del
Liri, Massimiliano Quadrini. “La bellissima struttura comunale, sita in Via
Granciara, gestita dall’AIPES – Consorzio per i Servizi alla Persona in
sinergia con il Consorzio Intesa, è stata fortemente voluta da questa
amministrazione per essere destinata ad esigenze di natura sociale ed è un orgoglio vederla in questa funzione unica di
struttura ponte, nell’ospitare in sicurezza disabili gravi privi del momentaneo
sostegno familiare, persone con disagio psichico, anziani, minori, donne
vittime di violenza, persone senza fissa dimora, in questo periodo storico
difficile. Le persone vengono accolte ed ospitate con calore, cercando di ricreare
un ambiente più familiare possibile”. “Tutto questo – ha precisato Quadrini -
ci rafforza nella convinzione che, nonostante le notevoli difficoltà che hanno
messo a dura prova la nostra comunità in questa emergenza, occorre essere
consapevoli delle straordinarie risorse che la nostra città è in grado di
esprimere”. “Il rapporto consolidato tra Comune ed AIPES – ha aggiunto il Sindaco Massimiliano Quadrini
– è la dimostrazione di un legame che ha contribuito a rafforzare una capacità
di risposta sul territorio: è la prova evidente che la qualità del patrimonio
umano di cui Isola del Liri dispone può essere la base su cui costruire e
sognare”.
“Confermo che continueremo un dialogo serrato con l'AIPES per fare di questo legame un campo fertile sul quale affrontare, anche una volta terminata l’emergenza Coronavirus, la complessa questione del sociale. L’augurio è quello di favorire nella struttura l’incontro di un’offerta di qualità e sviluppo di un processo socioassistenziale a vantaggio dei più fragili, allo scopo di favorire la realizzazione di un luogo fisico dove poter “incubare” in maniera sempre più armoniosa la realtà del Centro Anziani, che occupa l’altra metà della struttura, e la Comunità Familiare ad Accoglienza Mista”.
“Confermo che continueremo un dialogo serrato con l'AIPES per fare di questo legame un campo fertile sul quale affrontare, anche una volta terminata l’emergenza Coronavirus, la complessa questione del sociale. L’augurio è quello di favorire nella struttura l’incontro di un’offerta di qualità e sviluppo di un processo socioassistenziale a vantaggio dei più fragili, allo scopo di favorire la realizzazione di un luogo fisico dove poter “incubare” in maniera sempre più armoniosa la realtà del Centro Anziani, che occupa l’altra metà della struttura, e la Comunità Familiare ad Accoglienza Mista”.