venerdì 28 aprile 2017

PROGETTO "NONNI INFO"






A partire dal mese di maggio 2016 i centri per anziani di Sora, Campoli Appennino, Isola del Liri Superiore, Isola del Liri Inferiore, Arpino, Santopadre e Fontechiari hanno aderito con grande entusiasmo e spirito di iniziativa al Progetto “Nonni info”, riguardante la fascia di età compresa tra i 60 e gli 85 anni e in cui i partecipanti sono stati circa 200. Protagonista di questo progetto è, dunque, l’anziano, al quale sono indirizzati gli interventi di questa suddetta iniziativa, che prevedevano la partecipazione a varie attività, in modo da permettere anche a persone non più giovani  di sentirsi ancora utili nel proprio ambiente socio-culturale. Lo scopo primario è stato quello di stimolare le potenzialità cognitive, motorie, relazionali e psichiche, già sviluppate negli anziani, permettendo loro di sfruttare la propria autonomia e le risorse di cui ancora sono dotati, ma che rischiano di essere messe da parte, favorendo così un rapido decadimento del fisico e della mente, tipico della terza età.


Le attività svolte che rientravano in questo progetto sono state: la ginnastica dolce, l’attività ludico-motoria e l’alfabetizzazione informatica.
Per quanta riguarda la ginnastica dolce,  è stata svolta con cadenza di due volte a settimana per i centri di Sora, Arpino, Fontechiari e Santopadre, mentre per i restanti centri con cadenza settimanale. Si è trattato di un tipo di ginnastica caratterizzata da esercizi semplici e di moderata intensità, allo scopo di perfezionare le capacità di movimento e di acquisire una maggiore consapevolezza del proprio corpo, con conseguente miglioramento del benessere fisico e psichico.
Anche l’attività ludico-motoria è stata parte integrante del progetto, poiché ha favorito l’accostamento del gioco, con il movimento e l’espressività personale. Gli anziani partecipanti si sono visti impegnati alla realizzazione di vari oggetti, utilizzando strumenti a loro disposizione, come stoffe, carta, palle, cerchi, colori, etc.
E’ stata di rilevante importanza anche l’attività di alfabetizzazione informatica, poiché con essa gli anziani hanno avuto modo di acquisire una certa dimestichezza con gli strumenti tecnologici maggiormente usati ai giorni nostri, come smartphone e computer, imparando così a inviare sms, leggere la posta elettronica e usare i social network. Con questo tipo di attività si è voluto, dunque, prevenire l’emarginazione dalla società odierna, sempre più tecnologica. 

Tutte e tre queste attività elencate sono state accompagnate dalla musica, per renderle più divertenti, infatti non sono mancati anche alcuni momenti di ballo e si può dire che, nel complesso, il risultato è stato più che soddisfacente. I partecipanti hanno mostrato molta gratitudine per tutto ciò che è stato fatto,  ma soprattutto per gli strumenti informatici che hanno potuto imparare ad utilizzare, riconoscendone l’utilità che rivestono in questi tempi, poiché grazie ad essi possono  sentirsi meno fuori dal mondo, ma l’obiettivo più grande raggiunto è stato quello di riuscire a vivere l’anzianità in maniera più serena e attiva, una fase della vita in cui non per forza tutto è ormai perduto, ma in cui si possono scoprire ancora tante belle cose e avere piacevoli opportunità.     



venerdì 7 aprile 2017

2 APRILE 2017: GIORNATA MONDIALE DELL'AUTISMO

Il 2 aprile scorso, in tutto il mondo, si è celebrata la giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, caratterizzata dal colore blu, attraverso il quale era possibile manifestare la propria solidarietà. Tantissimi gli eventi organizzati in Italia da Enti e associazioni, perché sono migliaia nel nostro paese, le  famiglie  che  hanno a che fare ogni giorno con questo disturbo di cui non sono ancora chiare le cause.
 Le sindromi dello spettro autistico sono fra le più complesse da trattare e richiedono, oltre alle competenze di tutti gli operatori coinvolti lavorativamente, anche la collaborazione e l’impegno di tutte le persone che in qualche modo partecipano alla vita di una persona autistica. E’ per questo che il MIUR promuove, dal 27 al 31 marzo, una settimana di sensibilizzazione su questo tema all’interno delle scuole, un’occasione di incontro tra le associazioni che si occupano di autismo, gli insegnanti, le famiglie e gli studenti. Uno scambio importante per migliorare l’inclusione scolastica e approfondire la conoscenza di un tema così complesso.
 Si stima che 300-500mila persone nel nostro Paese convivano con una forma di autismo e negli Stati Uniti stando ai dati dei CDC, un bambino su 88 è colpito dall'autismo, numeri in crescita di dieci volte rispetto a 40 anni fa.

L'autismo è una condizione che ha mille sfaccettature, rende molto difficile la vita dei pazienti e dei loro familiari e le cui cause sono ancora misteriose e oggetto di studio. Dunque, per far fronte a questo problema, il 2 aprile dello scorso anno, in Italia, si è anche aperta la Campagna #sfidAutismo17, che va dal 27 marzo all’8 maggio, grazie alla quale, non solo si è contribuito a migliorare la qualità della vita delle persone con sindrome dello spettro autistico e delle loro famiglie con l'avvio, ad esempio, del servizio del Telefono Blu Autismo, o sono stati sostenuti alcuni progetti importanti di ricerca scientifica, in grado di individuare sempre più precocemente l’autismo e di scoprire nuovi interventi per curarlo, ma è aumentato presso il grande pubblico la consapevolezza delle problematiche che vivono queste persone ed i loro familiari. Tutto ciò è stato affermato, in particolare, dal sito della Fondazione Italiana per l'Autismo Onlus. Riveste una particolare importanza, anche la Fondazione Sacra famiglia, che solo nel 2015 ha aiutato 150 persone con autismo con programmi mirati che supportano e coinvolgono anche la famiglia. Il Servizio di Counseling Territoriale guidato da Lucio Moderato, Direttore dei Servizi Innovativi per l’autismo, organizza  sedute individuali, laboratori occupazionali, servizi di orientamento e supporto alle famiglie attraverso sostegno psicoeducativo e attività di “family training”, interventi abilitativi ambulatoriali e domiciliari. Tutto con il duplice obiettivo di favorire il miglior adattamento possibile di queste persone al proprio ambiente, l'integrazione sociale e migliorare la qualità della vita e anche di fornire competenze ed affinare specifiche abilità per un sano inserimento nella vita familiare e sociale.

lunedì 3 aprile 2017

METODO MONTESSORI - Il ritorno di un sistema educativo che ha segnato la svolta nella scuola primaria e nell'infanzia

Il Metodo Montessori è un sistema educativo sviluppato da Maria Montessori. Questo metodo è praticato in circa 20.000 scuole in tutto il mondo, al servizio dei bambini dalla nascita fino a diciotto anni. La pedagogia montessoriana si basa sull'indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo (entro limiti codificati) e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino. I punti caratterizzanti dell'approccio educativo, secondo quanto codificato dall'Associazione Montessori Internazionale e dalla Società Americana Montessori (AMS), sono:
  • le classi di età mista per fascia di età (0-3, 3-6, 6-12, 12-18), in modo da stimolare la socializzazione, la cooperazione e l'apprendimento tra pari;
  • la libera scelta del discente del proprio autonomo percorso educativo (quindi delle attività da svolgere e di quanto tempo dedicare loro), all'interno di una gamma di opzioni predisposte dall'insegnante;
  • blocchi orari di lavoro didattico lunghi e senza interruzioni (idealmente di tre ore);
  • un'organizzazione delle attività educative predisposte, dei laboratori, degli ambienti e dei materiali didattici a disposizione, che favorisca l'apprendimento per scoperta e per "costruzione" delle conoscenze poste nella zona di sviluppo prossimale di ogni singolo discente (sulla base di un modello psicopedagogico costruttivista);
  • il materiale didattico specializzato sviluppato e perfezionato da Maria Montessori e in seguito dai suoi collaboratori, che consente l'apprendimento per scoperta, l'utilizzo raffinato dei sensi, l'autocorrezione. 
 Quando Maria Montessori ideò il metodo, l'educazione infantile era molto rigida e diversa da quella odierna: i bambini erano costretti in banchi dai quali non potevano muoversi e l'insegnamento era impartito in modo forzatamente nozionistico. Molte idee del metodo Montessori, quali ad esempio l'uso di arredamento di dimensioni adeguate (tutto "a misura di bambino"), oggi risultano entrate nell'educazione di tutti gli asili materni, e per questo appaiono oggi banali e non rivoluzionarie come all'epoca. Certi altri stili e metodi educativi, invece, risultano ancora oggi tipici esclusivamente del metodo Montessori; ne è un esempio il divieto di dare voti al bambino o giudicarlo in alcun modo.
 In Italia le scuole Montessori esistono ma sono decisamente meno numerose che altrove e le riforme scolastiche che si sono succedute hanno allontanato sempre più il modello della scuola pubblica da quello immaginato dalla Montessori, tuttavia, a partire dal settembre del 2014, a Brescia, è iniziata una sperimentazione del metodo montessoriano in ben undici sezioni di scuola dell’infanzia ed in tre sezioni di nido in scuole paritarie sparse nel territorio.
La diffusione e l’approfondimento del  pensiero di Maria Montessori e dell’opera sua e dei suoi allievi sono un punto di partenza ideale per ripensare la scuola e il modo in cui si auspica essa formi i cittadini di domani.
A fronte della crescente e preoccupante diffusione di fenomeni quali discalculia, disgrafia, dislessia, bullismo e più in generale di un diffuso senso di estraniamento dei bambini dalla realtà scolastica, spesso vissuta con disagio, è diventato estremamente importante alimentare un pensiero critico e profondo, farsi portatori di  una riflessione che ponga al centro dell’esperienza formativa i bisogni del bambino, un dialogo che con partecipata intelligenza riveli l’esistenza di un altro modo di fare scuola, senza rinunciare a un’offerta didattica di qualità, ma fornendo al bambino un approccio alla conoscenza che mantenga intatto il suo amore per il sapere.