giovedì 28 febbraio 2019

Suggestioni musico-pittoriche. Spunti per allegre contaminazioni.



Il laboratorio dal mix unico di musica e colori del Centro Diurno per Minori di Lenola.




Musica. Colori. E se si provasse a mischiarli? E’ quello che hanno fatto, coadiuvati dalle operatrici, i bambini del Centro Diurno per Minori di Lenola, gestito dalla Cooperativa “Sostegno” con il Consorzio Intesa, in un laboratorio dalla combinazione vincente. La musica è un supporto di lavoro ideale per la sua caratteristica di coinvolgere i bambini nel loro insieme: corpo, emozioni, mente, spirito. L’arte è di fondamentale importanza nella crescita dei bambini e nella scoperta delle loro emozioni, i bambini sono naturalmente portati all’arte e alla creatività come espressione di loro stessi che non passa attraverso l’intelletto! Non a caso, Pablo Picasso diceva: “Ogni bambino è un artista. Il problema è come rimanere un artista una volta che cresce”.


Dalla sperimentazione è venuto fuori un quadro affascinante pieno di connessioni e spunti da sviluppare.  I bambini hanno ascoltato diversi generi di musica e canzoni, e su quelle note hanno danzato e si sono stretti in un vortice di allegria e di emozioni. Tecnica: “Tempera su muro”, diremo così. I bambini hanno infatti, con la musica a fare da sottofondo, prima  impresso le loro manine su vari colori a tempera e poi impresso le loro manine sui muri della stanza in cui è stato realizzato il laboratorio. 





Reazione generale? Perplessità iniziale, richiesta di sentire ancora la musica, massimo rapimento. Voglia di imprimere ancora e ancora le manine sul colore e poi sul muro. L’apporto di ciascun bambino, nella propria unicità e originalità, ha dialogato, a tempo di musica, con il lavoro creato dal gruppo.





Risultato finale? E’ proprio il caso di dire: un laboratorio che ha lasciato il segno. Ora, una parete della stanza dove i bambini trascorrono le loro ore pomeridiane, “riflette” echeggiando tutte quelle manine laboriose che ogni giorno la animano.





venerdì 22 febbraio 2019

Una “mamma coraggio” della Casa Famiglia “Linus”.


Carmen svolge un’esperienza formativa presso la Casa Famiglia “Linus”. Oggi si fa portatrice di un messaggio di prevenzione.




Il Consorzio Intesa è lieto di presentarvi Carmen. Carmen è un’altra delle persone che sta svolgendo un’esperienza formativa presso la Casa Famiglia “Linus”, gestita dalla Cooperativa “Co.Se.Lo.” e il Consorzio Intesa. Carmen usufruisce di un’opportunità offerta dalla Regione Lazio, che consente di attivare gratuitamente tirocini di orientamento e formazione o inserimento e reinserimento, avviati in favore delle persone disabili. I destinatari sono i soggetti appartenenti alla tipologia di cui all’art. 1 della L.68/99 ed iscritti nell’elenco del collocamento mirato. Il soggetto promotore che attiva questi tirocini è il “Centro Europeo di Studi Manageriali di Formia”, ed l soggetti ospitanti sono, in tal caso, la Cooperativa” Co.Se.Lo.” e il Consorzio Intesa. Sottolineiamo che questa è una esperienza formativa e non un rappporto di lavoro.

Carmen, laureata in Scienze Politiche, mamma di famiglia, un giorno qualunque, lavandosi, ha sentito, toccato un piccolo corpo estraneo. Quel giorno Carmen ha incontrato il cancro. Quando il dolore smette di essere qualcosa di intangibile e assume una forma, un contorno, un'identità. Da quel giorno Carmen, con grandissima fede e coraggio, ha combattuto. Prima l’operazione per asportare la neoplasia. Poi la convalescenza. Lentamente, la forza di tornare a fare. Voglia di tornare alla normalità. La voglia di amare più intensamente, vivere con più passione. E’ per questo che Carmen ha scelto di usufruire di questa opportunità offerta dalla Regione Lazio. E lo fa presso la Casa Famiglia “Linus” dove di una mamma, quale è, c’è sempre bisogno. Carmen porta la sua natura di mamma in struttura, si occupa un po’ di tutto, in una famiglia ci si da una mano, si sa. Soprattutto, aiuta i bambini più grandi nello svolgimento dei compiti pomeridiani scolastici e supporta e affianca le mamme nella cura dei pargoletti… Questa casa ne pullula!!!

E’ bella Carmen, ha un volto radioso e gli occhi di chi può dire tanto. Non siamo tutti uguali davanti al dolore, la malattia. Ci sono persone che trovano conforto parlando con gli altri, persone che si rifugiano nella fede, altre che non amano proprio parlarne. Fondamentale è però una vera e propria cultura della prevenzione, che purtroppo ancora manca. Carmen a tutti vuole lanciare un messaggio di prevenzione. Prevenire è meglio che curare. Il messaggio che Carmen vuole portare con la sua esperienza di vita è di sdoganarsi dalla “cultura popolare” della vergogna o della paura, perché finché c’è vita c’è speranza. E la speranza non muore mai.

mercoledì 20 febbraio 2019

Gira la ruota!!! No, non quella di quel famoso jingle! Quella dei colori!!!


I bambini dell’Asilo Nido “L’Ape Maia” imparano i colori attraverso il gioco, con la “Ruota dei colori” Montessori.




E’ un mondo a colori. Soprattutto per i bambini! Ma per poterli riconoscere, bisogna prima impararli. Un processo affatto semplice, che richiede diversi passaggi e l’acquisizione di diverse abilità. I bambini seguono diverse e successive “fasi” di crescita per poter riconoscere ed identificare i vari colori. In una prima fase i bambini devono individuare il colore, nella seconda imparare il nome corrispondente e, infine, associare il nome al colore corretto. Ci sono diversi giochi ed attività per aiutarli in questo e l’Asilo Nido “L’Ape Maia”, gestito dalla Cooperativa “Girasole” con il Consorzio Intesa, ha scelto di sperimentare, a tal fine, in un laboratorio didattico dedicato ai bambini dai 2 ai 3 anni, anche la “Ruota dei colori”, ispirata al metodo Montessori.



Come funziona?! E’ un gioco da bambini! Realizzarla, un po’ meno. A questo hanno pensato le amorevoli educatrici che hanno tracciato una base rotonda su un cartoncino bianco, suddividendola in 8 spicchi di uguale dimensione, rendendoli colorati con l’applicazione di cartoncini e stoffe colorate. Le educatrici hanno poi dipinto 8 mollette con gli stessi colori.












Come si gioca? Le “apine” hanno abbinato la molletta allo spicchio del colore corrispondente e quando sono riuscite a farlo correttamente, hanno associato sia allo spicchio, sia alla molletta il nome del colore. Il ruolo delle educatrici è stato quello di mostrare in maniera chiara, semplice e più breve possibile l’uso della ruota e delle mollette. Poi, sono state a guardare. Osservare, come vuole il metodo Montessori. Li hanno lasciati liberi di sperimentare e fare. Le “apine” sono state bravissime! Di fronte a qualche piccola esitazione o inesattezza, nessuna “apina” si è sentita dire “è sbagliato”. E’ stato solo chiesto loro se fossero sicuri che fosse proprio lo stesso colore. Non esistono “avete sbagliato”. A questa tenera età esistono solo tante cose belle da imparare, per una vita meravigliosa. A colori. Infine… Tutti a girare la ruota!!! Perché questa ruota gira anche!










Ci sono tanti piccoli cuoricini che battono, all’Asilo Nido “Trilly”. Il giorno di San Valentino hanno battuto più forte. San Valentino è passato?! Leggete ugualmente. L’Amore resta.




La prima cosa bella che i bambini hanno dalla vita sono i genitori ed il loro sorriso giovane. Amore spassionato. “Nei primi mesi del neonato”, dice Fabrizio Caramagna, “le sillabe sono ancora canto e suoni inarticolati. Poi anche per lui viene il tempo di prendere la farina delle parole e fare il suo primo pane”. E proprio con “la farina delle parole”, i bambini dell’Asilo Nido Comunale “Trilly” di Broccostella, gestito dalla Cooperativa “Ambra” con il Consorzio Intesa, hanno fatto un “pane” speciale: un bigliettino con cui hanno omaggiato di un pensiero mamma e papà nella ricorrenza di San Valentino.





La ricorrenza di San Valentino si celebra il 14 febbraio, è cosa nota. Quello che non ci è noto è il laboratorio che ha visto coinvolti questi bambini nel festeggiare il sentimento dell'affetto e, anche se ormai la festività è passata, non potevamo non condividere con voi questo “pane”, frutto di un gesto d’amore bambino.


Emozionati all’idea di tornare a casa con il loro atto d’amore tra le manine, i bambini hanno realizzato, coadiuvati dalle educatrici, dei bigliettini a forma di cuore. Il simbolo del cuore, che con i suoi due smerli in cima e il punto a forma di V in basso, è uno degli emblemi più familiari al mondo, metafora e simbolo dell’amore universale. Ritagliato su cartoncino bianco, decorato con carta velina rossa, colore della passione, il “pegno d’amore” ha recitato: “So che senza di voi io non sarei qui, ma che dono c’è più grande di così. Nessun altro poi vi sostituirà con il vostro affetto, mamma e papà.” Questo cuore, è un cuore sacro.















lunedì 18 febbraio 2019

“SupererAi o SupererOi, ancora non è chiaro il limite”.

E la matita si fece reporter. Un altro appuntamento del “Laboratorio di giornalismo” della “Casa del Sorriso”, il Centro Diurno per Disabili di Sora.



“SupererAi o SupererOi, ancora non è chiaro il limite”. Ci avete fatto caso?! Il limite è sottilissimo. Cambia solo una vocale. Con questa intestazione, ha preso vita un altro appuntamento del “Laboratorio di giornalismo” della “Casa del Sorriso”, il Centro Diurno per Disabili di Sora. 

 E la matita si fece reporter, il giornalismo a fumetti. Raccontare il mondo col linguaggio del fumetto, disegnare per l’informazione: quando è impossibile scattare delle fotografie, e le parole non bastano, allora si utilizzano i fumetti. Il fumetto, semplicemente, si propone come linguaggio autonomo con cui raccontare, descrivere, indagare, informare. “Nel dopoguerra il fumetto si risveglia presto adulto. Mentre i supereroi della Marvel, Tex Willer e Diabolik continuano a sfidare la letteratura popolare, i romanzi sperimentali di Hugo Pratt, Will Eisner e Alan Moore fondano un genere alto: la graphic novel . La composizione è sempre la stessa - testi più immagini - eppure i risultati sono potenzialmente illimitati”. Nato come espressione della fantasia, del sogno, del divertimento, oggi il fumetto si è trasformato in qualcosa di nuovo e inaspettato. È diventato uno strumento originale, efficace, autorevole per raccontare la realtà.

 E “La Casa del Sorriso” ha sperimentato anche questa forma di comunicazione. Dapprima un’esplorazione, con un classico dei classici… “Topolino”! Chi di noi, di loro, non ne ha sfogliato le pagine almeno una volta nella vita!  I ragazzi hanno esplorato, durante la delucidazione, con molta cura ed attenzione, i fumetti loro forniti. E poi il laboratorio, dal titolo “SupererAi o SupererOi ancora non è chiaro il limite”, a dire che “il limite non esiste”. Basta lavorare sui propri limiti, anche nel piccolo, e tutti possiamo diventare dei Supereroi. Tutti abbiamo dei limiti, nessuno escluso. Un po’ di impegno, questa è la forza. 





Coadiuvati dalle operatrici, e dai ragazzi del Servizio Civile, i ragazzi della “Casa del Sorriso” hanno realizzato un cartellone con impressi, al centro, dei SupererOi, icone adorate, e, tutt’intorno: loro. I nostri eroi, ad esprimere, con una vignetta, il desiderio di migliorare, superare qualche limite. Quante intenzioni, quante semplici, eppure vivide, volontà espresse. Per esse, vi rimandiamo alla photo gallery.

  
 














giovedì 14 febbraio 2019

“Amor vincit omnia”. Il Centro Diurno per Disabili “La Casa del sorriso” festeggia San Valentino. Occhio, tra i ragazzi c’è anche una coppia di innamorati!



La festa di San Valentino è la ricorrenza dedicata agli innamorati. L'originale festività religiosa prende il nome dal Santo e Martire cristiano Valentino da Terni. Sebbene la figura di San Valentino sia nota anche per il messaggio di amore portato da questo santo, l'associazione specifica con l'amore romantico e gli innamorati è dovuta alla leggenda secondo cui il Santo avrebbe donato a una fanciulla povera una somma di denaro necessaria come dote per il suo sposalizio. Il generoso dono, frutto di amore e finalizzato all'amore, avrebbe dunque creato la tradizione di considerare il Santo Vescovo Valentino come il protettore degli innamorati.


“Amor vincit omnia”. L’amore trionfa sopra ogni cosa. A Publio Virgilio Marone si deve la verticalità di questa locuzione antica che omaggia il sentimento che da sempre accomuna gli uomini: l’amore. Il sentimento più importante di tutto il resto e di cui l’uomo non può certo fare a meno. Celebrato in questa data, in tutte le sue declinazioni (amore familiare, amore amicale, amore romantico di coppia), L’Amore, quello con la A maiuscola, non poteva certo non essere festeggiato anche alla “Casa del Sorriso”, il Centro Diurno per Disabili di Sora. I ragazzi, con l’aiuto delle operatrici e dei ragazzi del servizio civile, hanno realizzato dei bellissimi bigliettini, curati in ogni particolare ed “antichizzati”, con all’interno una mini pergamena in cui scrivere, imprimere con il cuore, le parole, un pensiero per le persone amate, di qualunque genere esse siano: parenti, amici, compagni, fidanzate, fidanzati. E a proposito di fidanzati, la “Casa del Sorriso” ne vede protagonisti una coppia “storica”. G. e P., li chiameremo così nel rispetto della loro privacy. G.e P. celebreranno il 18 aprile 2019 le loro prime 34 primavere insieme. Se gli chiedi come è che è andata, ti rispondono “E’ stato amore a prima vista”. Lui, di lei, ammira l’eleganza e la dolcezza. Lei, di lui, tutto. Cupido deve averci messo “lo zampino”.  G. e P. sono praticamente cresciuti insieme, si sono incontrati in un Centro per Disabili la prima volta ed oggi, quotidianamente, continuano a vivere il loro sentimento alla “Casa del Sorriso”. Celebrano ogni festività omaggiandosi con un piccolo dono.  I regali di G.che P. custodisce più gelosamente sono due anelli, sigillo e pegno d’amore insostituibile. Li scorgi vicino al polso, dove lei si è delicatamente fatta tatuare un cuore. Il regalo che G. custodisce più gelosamente di P. è un cuscino su cui lei ha fatto imprimere una foto di loro. Che beltà.


Ed in tutti i bigliettini realizzati alla “Casa del Sorriso” cosa ci sarà scritto mai? A chi saranno indirizzati? L’Amore richiede pudore. E noi glielo riserviamo in toto.  Il nostro lavoro finisce qui. Largo ai sentimenti. 

Venghino, apine, venghino! Cresce il numero delle iscrizioni all’Asilo Nido “L’Ape Maia”. Ad accoglierle, le apine “in carica” ed un nuovo appuntamento del Progetto “Letture in gioco” con Davide Fischanger.


Nuovo appuntamento all’Asilo Nido “L’Ape Maia” per il Progetto “Letture in gioco”, con Davide Fischanger. E tempo di nuovi numerosi inserimenti, all’Asilo. Una novità questo “cantastorie”, ormai amico del Nido, per i bambini appena arrivati. Difficoltà? Affatto. Solo un accenno di stupore. Tempo di incantarli con il suo magico sonaglio e Davide riesce a mettere tutti in armonia… E’ ciò che gli riesce meglio, del resto! I bambini più grandi si dispongono comodi, ordinatamente, autonomamente, intorno a Davide. Ormai riconoscono ed attendono questo appuntamento con gioia, sanno che ci sarà da ridere ma soprattutto: imparare.




Pronti… Via! Cantando, andiamo a caccia di storie di tutto il mondo, di fiabe e di leggende, raccontate dalla gente. In questo mondo fatto di cartone, non facciamo morire la nostra immaginazione, scopriamo il gusto di ascoltare ancora, ascoltando nuove voci e scoprendo nuovi amici! Ed eccoci con la prima storia. E’ il caso di un libro arrabbiato. Davide comincia ad animarlo e, sfogliando le pagine, invita i bambini, che ridono, ridono, ridono delle sue facce buffe, ad interagire per far ritrovare il sorriso al libriccino accigliato. Lo fanno contando fino a 10, “facendogli il verso”, facendogli delle smorfie! La rabbia del libro sta passando e sfuma definitivamente con le carezze e le coccole delle mani bambine. Nulla di grave è accaduto, la calma, dopo la “tempesta”, torna sempre. Come il sorriso. Ora i bambini lo sanno. Riprendendo la chitarra in mano, ci ricordiamo cantando che, sulle note di Cochi e Renato, “E la vita, la vita, e la vita l'è bela, l'è bela, basta avere l'ombrela, l'ombrela, che ti para la testa, sembra un giorno di festa”. Allegria!


Un altro libro, a raccontarci che si può essere felici o tristi per lo stesso motivo. E’ il caso del sole, che è felice per il suo colore giallo, o il caso dell’albero, che è triste per le sue foglie gialle autunnali. Davide e il suo libriccino insegnano che tutto è relativo! E le apine? Sono tristi o sono felici oggi? Con un’altra canzone, Davide li invita a cantare, pensando ai passerotti senza sciarpa né cappotti, senza scarpe né guantini, che freddo poverini! Rispetto ai passeroti… Le apine possono ritenersi felici!

E “Tutino”?! “Tutino”, il protagonista della terza lettura, ad esempio è felice quando piove! Perché ama indossare delle buffe tute da animaletto ed andar fuori a giocare con la pioggia e le pozzanghere! “Tutino” nelle pozzanghere si specchia, ci salta dentro, schizza e spruzza, incontra le sue amiche ranocchie! E quanti rumori producono le azioni di “Tutino” rispetto alla pozzanghere e le sue amiche! Le apine, con Davide, li sanno riprodurre tutti! E’ un sollazzo stare a mollo! E la pioggia? Da dove scende? Dal cielo! Canta Davide, in rima, sotto al cielo, per il cielo! E giù risa. Ancora.





Ultima lettura animata. E’ la volta di “Orso Bu” che, facendo un’allegra passeggiata, strada facendo, incontra gli amici del bosco che aiutano le apine a conoscere i colori. Come non salutarsi con “La canzone dei colori”? Davide saluta sempre con una canzone, perché una canzone è un ottimo modo per incontrarsi ed anche per dirsi arrivederci. Arrivederci, sì. Al prossimo appuntamento.

mercoledì 13 febbraio 2019

Indovina cosa?! L’attività di laboratorio sensoriale tattile dei bambini del Centro Diurno per Minori di Lenola.



La percezione sensoriale è la prima forma di apprendimento e la prima tappa del processo attraverso cui i bambini estraggono ed organizzano le informazioni presenti nel mondo che li circonda. Se puntiamo la nostra attenzione sulle possibilità date dall'ambiente circostante, il mondo diventa un caleidoscopio di cui l’adulto ha perso le chiavi. I bambini invece “ascoltano” con tutti i loro sensi, possiedono una sensibilità e percezione finissima che con il passare degli anni tende a ridursi, proprio perché socialmente si tende a dare più importanza alla logica. Quindi è importante proporre attività varie, che si diversifichino per le fasce d’età e per le competenze che vanno a sviluppare. La base comune che le caratterizza è il desiderio che il bambino viva in modo totale il “piacere di fare esperienza” attraverso i sensi e, sulla base di questo piacere, ampli la sua azione.




Su questa premessa, il Centro Diurno per Minori di Lenola ha svolto un laboratorio sensoriale tattile, servendosi di materiale di riciclo (quale pasta, ovatta, gusci di uova, spugnette, carta). I bambini di età maggiore hanno, in autonomia, scelto e collocato i diversi materiali su un pannello, costruendolo.







I bambini di età minore, bendati, sono stati “guidati” all’esplorazione tattile dai bambini di età maggiore, che si sono prestati a fare da “tutor” guidando i bambini bendati e fornendo loro piccole indicazioni in forma di “indovinello”. I bambini si sono divertiti molto, chi nel fare il pannello sensoriale ed aiutare con la guida e chi nel tastare, toccare e indovinare. Tutti insieme, appassionatamente. A proposito di “indovinelli”, è “amico chi indovina sempre il momento in cui abbiamo bisogno di lui”. E con questa attività laboratoriale i bambini del Centro Diurno per Minori di Lenola hanno imparato anche questo.




martedì 12 febbraio 2019

Schiaccia! “La partita del cuore” di Globo Banca Popolare del Frusinate Sora Volley per l’Associazione “Il Faro” ONLUS.


La chiameremo “La partita del cuore” quella che si è svolta lo scorso 8 febbraio al PalaCoccia di Veroli. La Globo Banca Popolare del Frusinate Sora Volley ha battuto al tie break l’Emma Villas Siena aggiudicandosi così il posticipo valevole per il recupero della terza giornata del girone di ritorno. Si è fatta trovare davvero pronta Sora a questa gara molto intensa e combattuta, l’ha vissuta nel modo giusto mettendo in campo una prestazione migliore rispetto al suo avversario che l’ha portata dritta alla vittoria finale. E si è distinta per una bellissima iniziativa di solidarietà. La Globo Banca Popolare del Frusinate Sora ha infatti messo a disposizione gratuita ben 54 biglietti per l’Associazione “Il Faro” Onlus di Sora che persegue finalità umanitarie, sociali, culturali e di animazione territoriale, tese all’accoglienza, al sostegno, all’orientamento, mediante la promozione umana e della creazione di spazi aggregativi che contrastino fenomeni di marginalità sociale, disagio sociale promuovendo invece la cultura “ dello stare bene insieme”, del radicamento alle radici culturali del territorio. 

Tra i 54 membri del gruppo organizzato dall’Associazione “Il Faro”, coinvolti anche sei ospiti di “Villa Angelina”, la comunità-alloggio che ospita persone con problematiche psico-sociali, due bambini della Casa Famiglia “Linus” e un ospite della “Casa del Sorriso” di Sora con l’Associazione Genitori Dei Disabili (A.GEN.DI).

Metti un Palasport della bellezza del PalaCoccia, metti l’atmosfera che si respira entrandoci, magari per la prima volta. Unica. Il campo da gioco al centro, i giocatori professionisti, il palazzetto diviso in settori (tribune, distinti, ospiti, curve), le postazioni per i giornalisti, i maxischermi collocati al fianco dei tabelloni punti, l’acustica, le luci, la presenza di tecnici e professionisti del settore, i cori, le coreografie, le tifoserie che hanno trasmesso affetto e calore alle squadre al punto di riuscire a trascinare il team di casa alla vittoria!


 
Prima la gioia, la meraviglia del gruppo organizzato da “Il Faro”, poi “l’entrata in gioco”. Facilissimo lasciarsi travolgere, seguire la partita, tifare tutti insieme. Appassionarsi.  Le emozioni, queste sensazioni vitali. L’obiettivo principale dello sport è quello di unire le persone e farle sentire parte di qualcosa di importante, lontane dai pregiudizi e dalle difficoltà della vita. Il volley è uno degli sport che maggiormente riesce in tutto ciò e si impegna a superare le barriere e le differenze per raggiungere insieme a giocatori, tifosi ed appassionati l’obiettivo  
comune: l’amore e la passione per questo sport.



Nel volley una delle parole d’ordine è umiltà e l’atteggiamento dei pallavolisti nei confronti dei propri tifosi è oro: sono tutti molto disponibili e cercano sempre di trovare il tempo per fermarsi con i fan, scattare qualche foto e fare due chiacchiere insieme a loro. E così è stato. Una “partita del cuore”.