giovedì 27 febbraio 2020

La visita pastorale del Vescovo, Sua Eccellenza Gerardo Antonazzo, al Centro Diurno per Disabili “Percorsi”.


La fede è faccenda di tenerezza e sensibilità. Leggendo i Vangeli si apprende che la fede, prima di essere praticata, è donata dall’incontro con Gesù; è un bisogno di guarigione ma ancor prima di amore e di liberazione. Grande entusiasmo e commozione, giovedì 20 febbraio, al Centro Diurno per Disabili “Percorsi” di Arpino, gestito dal Consorzio Intesa tramite la Consorziata esecutrice, per la visita pastorale del Vescovo, Sua Eccellenza Gerardo Antonazzo. Ad accompagnare in visita Sua Eccellenza è stato Don Antonio, Parroco di Arpino. Ad accogliere l’attesissima visita al Centro, alla presenza del Vicesindaco di Arpino Massimo Sera e del Presidente del Consorzio Intesa Silvio Reale, gli utenti, le operatrici, le famiglie degli utenti. Un momento di annuncio per tutti al Centro, casa accogliente che include i più fragili, rendendoli destinatari in un giorno memorabile del messaggio evangelico e protagonisti nel loro cammino di fede.


Dopo il Suo arrivo, Sua Eccellenza ha salutato, parlato con ogni utente, coinvolto tutti in una preghiera, elargito parole di conforto ai familiari presenti. Quella di giovedì 20 al Centro è stata una mattinata all’insegna della partecipazione davvero attiva degli utenti, in cui le loro attese, speranze, gioie, buonumore, dolcezza hanno trovato le parole e i gesti giusti, pur nella riduzione del vocabolario, per scaturire dal cuore e dirigersi dritti a quello di Sua Eccellenza e dei presenti.



A pensare all’ornato dell’eloquio per rivolgere a nome di tutti i ragazzi a Sua Eccellenza un piccolo discorso sulla presentazione del Centro e di ringraziamento è stato Simone. Simone, dalla dolcezza connaturale, la cui limpidezza del cuore gli si legge negli occhi chiari e nel sorriso che illumina il suo volto, nelle parole forbite scandite piano piano, che arrivano addosso come una carezza. L’atmosfera di festa e di gioia è stata allietata anche da un piccolo buffet, un momento conviviale prima del congedo di Sua Eccellenza Gerardo Antonazzo, che continuerà ad essere vicino ai ragazzi con la preghiera.



mercoledì 26 febbraio 2020

Un saluto a tutti voi! Dite un po’, chi siamo noi?


Il Carnevale bello e giocondo degli Asili Nido Comunali “Ape Maia”, “Trilly”, “Mariangela Furone”, “Il Piccolo Principe”, “Babalù”, “Siamo piccoli ma cresceremo” e “Pollicino”!



Un saluto a tutti voi! Dite un po’, chi siamo noi? Viva, viva Carnevale che fischiando e saltellando, martedì grasso, è arrivato con tante mascherine negli Asili Nido Comunali “Ape Maia”, “Trilly”, “Mariangela Furone”, “Il Piccolo Principe”, “Babalù”, “Siamo piccoli ma cresceremo” e “Pollicino”, gestiti dal Consorzio Intesa tramite le Consorziate esecutrici! È venuto innanzi, Carnevale, con coriandoli e stelle filanti, suonate, ballate, dolci merende tipiche della tradizione! Il Carnevale presso i Nidi ha curvato le labbra in sorrisi, regalato stelle filanti e occhi sognanti, generato nei cuori dei bimbi la fantasia. Ha portato un costume a tutti i bambini, li ha fatti giocare a travestirsi ed indossare i panni dei personaggi preferiti, ad essere eroi e sotto questi mascheramenti i piccoli sono stati tutti felici e contenti!!!

I bambini sono giunti presso gli Asili teneramente mascherati, desiderosi di fare tanta festa perché l’energia del Carnevale era proprio tanta! La gioia, incontenibile! “Trucca bimbi” e palloncini all’Asilo Nido Comunale “Babalù” di Alatri.


Stelle filanti, che non sono stelline del cielo ma strisce di colori sgargianti, fatte di carta che pare di velo, collane, dondoli colorati dove il vento balla e canta, protagoniste con gli apini all’Asilo Nido Comunale “Ape Maia” di Monte San Giovanni Campano.


Canti, balli e improvvisate fra una pioggia di risate agli Asili Nidi Comunali “Mariangela Furone” di Fonte Nuova, “Siamo piccoli ma cresceremo” di Tecchiena di Alatri, “Il Piccolo Principe” di Pico e “Pollicino” di Frosinone.




La partecipazione con l’Associazione “Gli Amici del Carnevale” di Broccostella dell’Asilo Nido Comunale “Trilly” di Broccostella alla sfilata dei carri allegorici di Sora, in cui i bambini hanno brillato con bellissimi costumi realizzati dallo stesso Asilo, per portare un messaggio di positività traslando la morale del film “Joker”: “Basta un sorriso per trasformare una brutta giornata”!



lunedì 24 febbraio 2020

Il cuore a coriandoli di mille colori dei ragazzi del Centro Diurno per Disabili la “Casa del Sorriso” dà il bentornato al carnevale!


Bentornato al Carnevale colorato dal Centro Diurno per Disabili “La Casa del Sorriso”, gestito dal Consorzio Intesa tramite la Consorziata esecutrice! Il Carnevale, la ricorrenza tanto attesa dai nostri amati ragazzi per essere più leggeri, lasciar a casa la sacca dei pensieri, riempire il cuore di coriandoli di mille colori, far sì che l’occasione rappresenti l’opportunità per gli utenti di esprimere se stessi, la loro vitalità, la loro voglia di vita, la loro contagiosa ilarità.

A partire da giovedì grasso, i ragazzi, coadiuvati dalle operatrici, dagli operatori del Centro e dai ragazzi del Servizio Civile, stanno curando con notevole entusiasmo la “scenografia da gran finale” per il 25 febbraio! La festa delle maschere e degli scherzi di martedì non potrà essere poco guarnita, così durante laboratori creativi i ragazzi stanno realizzando con stelle filanti, mascherine e materiale da riciclo apporti decorativi che daranno un tocco di allegria in più allo spazio del Centro dove andranno a realizzare la loro festa, il 25 febbraio, per la massima esaltazione carnevalesca. Sarà un fasto in gran maschera per gli utenti, felici di essere protagonisti dall’inizio alla fine.




Con tanto di filastrocca, al Centro si inneggia ai colori nelle strade, all’allegria nell’anima. “Ballano alla vita”, gli utenti, più che mai, in questi giorni. Sentono il suo ritmo, lo lasciano fluire. E, golosi, i ragazzi non rimandano certo a martedì ciò che possono mangiare in questi giorni! Così, mani in pasta, in un laboratorio culinario hanno preparato i primi dolci della tradizione popolare: castagnole, frappe, struffoli per tutti! Perché a Carnevale… ogni dolce vale!



Quanto ci piacciono le stelle filanti e i coriandoli a terra a dire che qualcuno si è divertito, che la felicità è stata in quel luogo. Carnevale sia anche al Centro, ragazzi! Fateci trovare tutta la vostra gioia!

giovedì 20 febbraio 2020

Il Centro Diurno per Disabili “Percorsi” rende omaggio a Genova.


Apriamo la porta di accesso del Centro Diurno per Disabili “Percorsi” di Arpino, gestito dal Consorzio Intesa tramite la propria Consorziata esecutrice, e dalla stanza principale escono l’aria color blu, il mare, le palme, i fiori di geranio, un agglomerato di case che annunciano una grande città. Il Centro Diurno “Percorsi” celebra Genova vista dal mare. Lo fa in un laboratorio artistico, rappresentandola con un dipinto a tempera su quasi una intera parete della stanza principale del Centro. C’è una logica colorata nel dipinto: i nostri pittori, coadiuvati dalle talentuose operatrici, non devono che obbedire a lei.


Grande entusiasmo per i ragazzi ed il team operativo nel raffigurare questa città di mare, di porto, le strade ed i quartieri che, sovrapposti, si aggrovigliano, si superano, si ricongiungono, si dividono ancora. Una città a sorpresa. Spassionato il gruppo nel disegnare il luogo che ha dato i natali a Cristoforo Colombo, a Fabrizio de André e tanti, tanti altri.

“Genova, schiacciata sul mare, sembra cercare respiro al largo, verso l’orizzonte. Genova, repubblicana di cuore, vento di sale, d’anima forte”, canta Guccini. Genova d’anima forte. Ci piace immaginare questa magnifica pittura anche come un omaggio da parte del Centro alle vittime della tragedia del ponte Morandi, un messaggio del Centro di cordoglio e di speranza. Di rinascita. La solidarietà, accompagnata dall'arte.


E poi un augurio. Che questo dipinto di rara bellezza sia di buon auspicio per la città di Arpino, che ospita il Centro, appena candidatasi a Capitale della Cultura 2021. Sono ben quarantatré le città italiane che si sono candidate al titolo di Capitale della Cultura 2021. Un contributo, quello del Centro, all’insegna della bellezza, nella sua accezione più verticale. Tutti per il Centro… il Centro per Arpino!




lunedì 17 febbraio 2020

Giochi o non giochi? “Alla scoperta dei giochi di una volta”!


Attraverso il progetto “C’era una volta...il gioco” i Centri Diurni per Minori di Lenola e di Monte San Biagio, il cui Ente committente è il Distretto Socio Sanitario LT4, gestiti dal Consorzio Intesa tramite la propria Consorziata Esecutrice, propongono un’esperienza ludico-ricreativa sulla tematica della dipendenza dai videogiochi. Con una strategia di prevenzione primaria che si articola in tre diversi momenti, il progetto tramanda ai bambini un sano modo di approcciarsi alla dimensione ludica. In questo blog post parleremo del primo momento in cui si articola Il progetto “C’era una volta...il gioco”, denominato “Alla scoperta dei giochi di una volta”.

L’attività “Alla scoperta dei giochi di una volta” ha avuto inizio con l’arrivo di una valigia “magica”, nei due Centri, nella quale i bambini hanno trovato alcuni giochi del passato da osservare e manipolare, quali le trottole, le biglie, il telefono senza fili, i birilli e molti atri. Per stimolare maggiormente la creatività e curiosità dei bambini, le operatrici li hanno coinvolti nella costruzione di alcuni giochi da tavola attraverso l’uso di vari materiali. Occasioni per far scoprire ai bambini i giochi ormai dimenticati e per far rivivere momenti di aggregazione sociale del passato. Il gioco è l’espressione più autentica della cultura umana, è sempre “figlio del tempo” e si adatta al contesto sociale in cui si svolge ma il recupero dei giochi tradizionali rappresenta la riscoperta della propria storia, delle proprie origini e del senso di appartenenza. Il gioco che stimola l’inventiva, la curiosità, la manualità, l’ingegno.

Il Centro Diurno per Minori di Lenola si è concentrato sulla costruzione del gioco delle biglie e dell’acchiappa tappi. Tanto il divertimento nel realizzare il gioco delle biglie con scatole di scarpe e bastoncini di legno, colorando il materiale da riciclo a piacere e il gioco dell’acchiappa tappi, con bottiglie di plastica tagliate a metà, cordoncino e tappi di bottiglia!



Il Centro Diurno per Minori di Monte San Biagio si è invece applicato nel giocare al telefono senza filo, allo shangai, al memory, a nomi cose città e animali, fatto case di cartone con le quali giocare, creato dei puzzle. Ovviamente, operatrici e bambini hanno messo in gioco tutta la loro creatività, dunque non dei semplici puzzle! Sui puzzle ogni bambino ha scritto il nome dei propri compagni, colorando il proprio puzzle con il colore che pensava meglio rappresentasse ogni persona. Tanto spasso nel giocare al gioco dell’oca, il cui percorso è stato disegnato sia alla lavagna e fatto in piedi e anche plasmato in piccolo, al tavolo tutti insieme per produrre ancora una volta un clima di unione. Immancabile anche la creazione della tombola, un’attività che ha richiesto molto tempo ed impegno ma graditissima dai bambini!







giovedì 13 febbraio 2020

Evviva Sant’Antonio Abate!


Il Centro Diurno per Disabili di Velletri riceve la visita dei Cavalieri Sant’Antonio Abate.


Evviva Sant’Antonio Abate! Come ogni anno l’Università Mulattieri e Carrettieri di Velletri ha organizzato i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, venerato nell'omonima Chiesa e celebrato nella cittadina veliterna.  Da oltre quarant'anni carretti e muli sono diventati un ricordo per le strade veliterne, solo l'Università dei Mulattieri e Carrettieri è giunta fino a noi, ed è un piccolo "miracolo" di Sant'Antonio e il segno che l'amore per gli animali non passa mai di moda. I Festeggiamenti hanno avuto inizio il 14 Gennaio con il programma religioso e si sono conclusi il 19 gennaio con appuntamenti di rilevante importanza, perché oltre agli eventi religiosi si è assistito anche ad eventi del programma civile come l‘asta dello stendardo raffigurante Sant’Antonio Abate e la giostra all‘anello.

Devoti del Santo protettore degli animali domestici, i ragazzi del Centro Diurno per Disabili di Velletri, gestito dal Consorzio Intesa tramite la propria Consorziata esecutrice, non potevano non partecipare della grande festa. Così, il 17 gennaio, dopo aver assistito alla Santa Messa presso la Chiesa di Sant’Antonio per la benedizione degli animali, accompagnati dagli operatori del Centro, ed aver fatto piacevolmente colazione presso il bar antistante la Chiesa, hanno fatto ritorno al Centro per ricevere la visita dei Cavalieri di Sant’Antonio. Colmi di gioia gli utenti si sono disposti all’esterno del Centro e puntuali, eccoli, arrivano 15 cavalli al galoppo che si posizionano nel giardino, condotti dai Cavalieri che li salutano, inneggiando tutti insieme “Evviva Sant’Antonio!” Al loro seguito un trombettista, che ha rallegrato gli utenti con canti e musiche. Incontenibile l’emozione dei nostri ragazzi alla vista dello stendardo. La fede che li fa sentire rasserenati e protetti ha portato loro una sferzata d’energia rinnovata, intensa. Non un miracolo, non un'apparizione. La serenità di un momento di estasi ad occhi aperti, col cuore gonfio di pace e gioia. Una visita all’insegna dell’inclusione sociale, del senso di appartenenza a una città culturalmente viva.



martedì 11 febbraio 2020

Politica sociale e welfare locale.


“Una felicità autentica si può realizzare solo condividendo le gioie e le sofferenze della collettività come membri della società”, dice T. Magkiguchi. Negli ultimi decenni il welfare state ha subito trasformazioni che lo hanno portato ad assumere un profilo sempre più locale, cambiamenti che hanno reso il welfare tradizionale, centralizzato e standardizzato , sempre meno capace di rispondere con modalità efficaci a una domanda sociale che è in misura crescente, eterogenea ed individualizzata. Il coinvolgimento delle amministrazioni locali nell’erogazione di welfare è stato strategico al fine di trovare risposte efficaci ai bisogni di sostegno sociale sempre più individualizzati, frammentati ed eterogenei e per espandere i servizi sociali e le politiche attive, approssimandoli alle esigenze di una comunità circoscritta di destinatari. Con le nuove politiche di welfare locale si è data una risposta ai fabbisogni di benessere sociale attraverso la sinergia tra tutti i corpi intermedi, l’impresa profittevole e quella no-profit, le associazioni rappresentative dei lavoratori, gli imprenditori e gli stessi fruitori.

Se il proposito di costruire sistemi di welfare inclusivi è stato un grande traguardo della seconda metà del Novecento, nel nuovo millennio è messo in discussione e minacciato dalla crisi economica in corso. Nell’attuale fase del welfare, vi è un quesito di portata storica perché in un momento di particolare criticità e tensione sulle risorse, che coincide con una situazione sociale ed economica incerta, solo chi ha l’intraprendenza di rilanciare e di collocarsi nella prospettiva di erigere un nuovo sistema più aperto, più inclusivo e più sostenuto da processi diffusi di produzione e condivisione di conoscenze, può accompagnare una evoluzione che riesca a mantenere il grande capitale di cura e di sviluppo che ha caratterizzato il welfare del secolo passato. Necessario però superare quei tratti di immobilizzazione, di inflessibilità e di esclusione che, di quel sistema, hanno delineato le parti meno avanzate e più conservative. “Senza l’ardire di selezionare tra eccellenze e irrigidimenti burocratici, non si tutela e promuove la capacità di cura del nostro sistema di welfare; al contrario, si permette che le esperienze migliori e più coerenti con le esigenze della società contemporanea siano trascinate nella delegittimazione che sta colpendo le parti più rigide e burocratizzate. Un welfare che produce decisioni, genera cambiamento e supporta processi di sviluppo per le persone e per il paese, richiede un pensiero coraggioso e aperto, e una generazione di ricercatori, operatori e decisori disposti a esplorare le infinite possibilità di connessione e creazione di valore praticabili nell’apparente caos delle reti di welfare. Il salto richiede analisi robuste sulla società, sulle risorse e sui servizi, che attivino in modo diffuso una conoscenza più realistica e meno retorica sul sistema, per definire una visione di lungo periodo su cui fondare politiche e azioni sociali di alto impatto attuativo”, come afferma Giovanni Fosti che svolge attività di ricerca sui temi degli assetti istituzionali, della governance e della strategia nelle Amministrazioni Pubbliche.

giovedì 6 febbraio 2020

“C’era una volta...il gioco”, il progetto di contrasto alla dipendenza da videogiochi Dei Centri Diurni per Minori di Lenola e Monte San Biagio.


Il fenomeno delle dipendenze ludiche è un problema di interesse sociale che si sta diffondendo sempre di più, crescendo di pari passo con il progresso tecnologico, coinvolgendo in particolar modo le giovani generazioni. Ma “La tecnologia dovrebbe migliorare la tua vita, non diventare la tua vita.”, dice Harvey B. Mackay! Così, le attività ludiche, come quelle che prevedono l’utilizzo dei videogiochi, possono assumere dei tratti patologici nel momento in cui si arriva a viverle in modo totalizzante, attraverso condotte altamente disfunzionali. I giochi dei bambini bisogna considerarli come le loro azioni più serie. Considerando la criticità di questo fenomeno, riteniamo di fondamentale importanza identificare ed attuare delle strategie educative volte a contrastare la crescita di questa problematica. Sulla base di questa riflessione, i Centri Diurni per Minori di Lenola e di Monte San Biagio, il cui Ente committente è il Distretto Socio Sanitario LT4, gestiti dal Consorzio Intesa tramite la propria Consorziata Esecutrice, propongono un’esperienza ludico-ricreativa sulla tematica della dipendenza dai videogiochi. Si tratta di una strategia di prevenzione primaria, finalizzata ad evitare o ridurre a monte l’insorgenza e lo sviluppo di tale fenomeno tra i giovani bambini dei Centro Diurni per Minori.

L’obiettivo, attraverso il progetto “C’era una volta...il gioco” che si articola in tre diversi momenti, è quello di tramandare alle nuove generazioni un insieme di attività ludiche fondate sul contatto diretto con i compagni, sulla responsabilità e il rispetto delle regole, sulla convivenza civile, sulla presenza fisica e su validi principi educativi, contribuendo in tal modo allo sviluppo e all’acquisizione, da parte dei bambini, di un sano modo di approcciarsi alla dimensione ludica. Far vivere loro pomeriggi di cui avranno nostalgia delle “ginocchia sbucciate”, dei sorrisi degli amici e di orizzonti infiniti. Quei pomeriggi in cui si capisce che non si deve mai smettere di giocare.

Il progetto “C’era una volta… il gioco” si articola in diversi momenti: alla scoperta dei giochi di una volta; gioca con me; il libro pop up; cornice ricordo. Di questi momenti vi racconteremo e spiegheremo nei prossimi blog post! Previsto anche un Convegno, in relazione al progetto. Stay tuned!

lunedì 3 febbraio 2020

Quattro Asili Nido Comunali, quattro modalità diverse, un grande progetto pedagogico: Il Progetto Continuità Asilo Nido – Scuola dell’Infanzia del Consorzio Intesa.


I Progetti Pedagogici degli Asili Nido Comunali gestiti dal Consorzio Intesa tramite le Consorziate Esecutrici attribuiscono un forte significato al principio della continuità educativa e, quindi, perseguono un raccordo sempre meglio coordinato con le Scuole dell’Infanzia. Se per Gli Asili Nido Comunali “L’Ape Maia” e “Mariangela Furone” i Progetti di Continuità Educativa svoltisi nel mese di gennaio con le Scuole dell’Infanzia prescelte sono state la stabilizzazione di una prassi molto consolidata, proprio perché il Progetto Continuità è profondamente parte del know how della gestione del Consorzio degli Asili Nido Comunali, per gli Asili Nido Comunali “Babalù” e “Siamo piccoli ma cresceremo”, gestiti dall’anno educativo 2019/2020 dal Consorzio Intesa, sono stati una piacevole novità introdotta dal Consorzio.

I “progetti ponte” sono state iniziative concordate dalle istituzioni di diverso grado che hanno valutato, quale obiettivo prioritario nella continuità scolastica, il bagaglio di conoscenza e competenze che i nostri bambini portano con loro, in quanto le scuole che li accoglieranno dovranno farsi carico di una valorizzazione piena del vissuto dei bambini nella loro precedente esperienza al Nido. Se per L’Asilo Nido Comunale “Mariangela Furone” il progetto ha preso forma in questo mese declinandosi solo in un primo incontro, alla presenza dei genitori dei bambini interessati dal progetto, con le maestre rappresentanti le Scuole dell’Infanzia contemplate nel Progetto, per poi continuare nei mesi a venire e concludersi nel mese di giugno, la programmazione degli interventi nell’ambito della continuità verticale degli Asili Nido Comunali “L’Ape Maia”, “Babalù” e “Siamo piccoli ma cresceremo”, rispettivamente con le Scuole dell’Infanzia “San Marco – Capoluogo –“, "Madonna della Sanità", Scuola dell’Infanzia Tecchiena dell’Istituto Comprensivo “Egnazio Danti”, si è concretizzata, favorendo il suo passaggio da un’istituzione scolastica all’altra in maniera graduale e dando il senso di un cambiamento positivo, in calorose accoglienze presso le suddette Scuole dell’Infanzia. Momenti di accoglienza rassicuranti per i bimbi di “Babalù” e “Siamo piccoli ma cresceremo” accompagnati da educatrici e genitori e per gli apini dell’“Ape Maia” che, in una bellissima esperienza di outdoor education, hanno raggiunto sulle proprie gambine, con le educatrici e complice l’aiuto di una vigilessa per attraversare il tratto di strada che divide i due istituti, la scuola dell’infanzia.


Dopo i benvenuto per dire ai bambini dei Nidi grazie di essere arrivati, per aver scelto queste scuole tra tante, per dire che erano dei bei giorni in cui fare festa insieme, che si potevano fermare da loro, per dividere quel che c’è, che quando è tempo sarebbero partiti e quando vorranno ritorneranno, se questi luoghi saranno piaciuti perché lì saranno sempre i benvenuti, le giornate son continuate con la promozione della conoscenza reciproca tra bambini ed adulti, esplorazione libera e guidata degli spazi delle sezioni, canti di filastrocche, laboratori, realizzazione di diverse attività grafico-pittoriche.




Prima di congedarsi reciprocamente, la consegna di regali da parte degli alunni più grandi ai piccoli ospiti, come matite con il simbolo del benvenuto per scrivere il loro futuro e uccellini, simboli del passaggio dall’asilo nido alla scuola dell’infanzia con l’augurio di spiccare il volo.