mercoledì 29 aprile 2020

Slanci e “bilanci”.


A quasi due mesi dall’attivazione del percorso telefonico dedicato al supporto delle persone fragili attraverso il numero verde 800 400 495  dell'AIPES - Consorzio per i Servizi alla Persona per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, i dati positivi del servizio offerto.


Nell’ambito dei Servizi alla Persona ci piace parlare di slanci piuttosto che di bilanci. A quasi due mesi dall’attivazione del percorso telefonico dedicato alle persone fragili, attraverso il numero verde dell'AIPES - Consorzio per i Servizi alla Persona 800 400 495 per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, non possiamo però non fare una panoramica sull’andamento positivo del servizio offerto nei 27 Comuni del Distretto FR/C dall’AIPES in sinergia con il Consorzio Intesa e il Consorzio Valcomino.

Più di 300 sono state, ad oggi, le chiamate pervenute al numero verde, cui rispondono operatori adeguatamente formati dell’Aipes, una psicologa ed un’assistente sociale per offrire supporto psicologico, telesoccorso, teleassistenza con acquisti di beni di prima necessità, ivi compresi spesa e farmaci, e pagamento bollette. Ad evadere le richieste,  in base al paese di provenienza del richiedente e della natura della richiesta stessa, sono operatori e operatrici socio sanitari/e, assistenti familiari, animatori e animatrici, psicologi e psicologhe, educatori ed educatrici incaricati/e dei Centri Diurni Disabili di Arpino, Sora e Alvito (per la Valle di Comino - Consorzio Valcomino). A loro supporto anche due operatrici del servizio di assistenza domiciliare di Sora. L’area territoriale da coprire con gli interventi è vasta, così sul servizio sono impegnati un totale di ben 12 mezzi del Consorzio Intesa e 4 del Consorzio Valcomino, oltre ad alcune auto personali degli operatori ed i mezzi che l’AIPES ha messo a disposizione.

C’è un bel da fare, le richieste giornaliere pervenute al numero verde sono numerose, hanno raggiunto picchi elevati durante la fase più critica della quarantena, diminuendo nelle giornate di chiusura dei negozi. La maggior parte degli interventi verte su richieste di spesa alimentare e acquisto di medicinali, il cui pagamento può essere effettuato in contanti o tramite POS, un’opzione, quest’ultima, molto apprezzata dagli utenti! L’AIPES è intervenuto a supporto delle famiglie con difficoltà economica, pagando, ad oggi, la spesa a 40 famiglie. Sono pervenute anche diverse richieste per l’acquisto e la consegna di pellet, l’accompagnamento presso l’ufficio postale per il ritiro della pensione e il pagamento delle bollette. Più volte in questo frangente gli operatori e le operatrici dotati/e di dispositivi di sicurezza ma con occhi pieni di luce, mani operose, modi garbati, desiderosi/e di dare sostegno psicologico, insieme alla spesa richiesta, hanno consegnato a titolo gratuito cassette di fragole, frutta e verdura donati dalla Caritas, associazioni e supermercati del territorio. In alcuni casi è stata effettuata la consegna di indumenti per persone ricoverate nei reparti di malattie infettive, le cui richieste sono arrivate da parte dei familiari in quarantena, impossibilitati ad uscire. Sono stati effettuati accompagnamenti in ospedale per attività ambulatoriali post intervento.

Tempestività ed efficienza, sono sicuramente le caratteristiche che contraddistinguono il servizio e che gli utenti apprezzano molto! Le consegne di spesa e medicinali vengono effettuate nella stessa giornata dell’invio della richiesta, o al più tardi nella mattinata della giornata successiva. Nei casi in cui si ricevono richieste con carattere di urgenza, gli operatori si attivano velocemente e svolgono il servizio in un paio di ore. Ma sono soprattutto la familiarità ed il calore il valore aggiunto: le persone che si rivolgono al servizio incontrano persone che imparano a riconoscere attraverso una cura gentile e discreta, operatori e operatrici che a volte conoscono già storie e difficoltà delle famiglie, e allora la distanza, seppur necessaria in questo periodo storico, si fa più corta.






venerdì 24 aprile 2020

AIPES – Consorzio per i Servizi alla Persona


Attiva l’Unita Speciale emergenza Covid-19


L’AIPES – Consorzio per i Servizi alla Persona, Ente Capofila dei 27 Comuni del Distretto FR/C, in sinergia con il Consorzio Intesa, dà il via all’Unità Speciale Emergenza Covid-19. Con l’attivazione dell’Unità Speciale, cui si accede con il numero verde 800 980 415  del Consorzio Intesa, diventa h 24 l’assistenza attualmente posta in essere da AIPES e Consorzio Intesa per fronteggiare la complicata situazione attuale. Il nuovo servizio si articola con una Sala Sociale Operativa sita a Sora, attiva in orario notturno. L’idea nasce dal desiderio di incrementare le risorse a sostegno dell’individuo fragile e per la preservazione del suo benessere psico-fisico, pertanto destinatari del servizio sono le persone in condizione di fragilità residenti nel Distretto socio-sanitario FR/C. A seconda delle richieste d'intervento in arrivo al numero verde dalle ore 18.00 alle ore 8.00 dal lunedì al sabato e dalle ore 16.00 della domenica alle ore 10.00 del lunedì interverranno le seguenti figure professionali: psicologo, assistente sociale o operatore socio sanitario. L’unità speciale è da considerarsi come un servizio di prossimità, di concreta risposta al bisogno, di informazione, di assistenza, accoglienza e vigilanza che si declina nella consegna di beni alimentari e per l’igiene personale, consegna Kit per la prevenzione della trasmissione del Virus, consegna di materiale informativo circa i regolamenti di sicurezza vigenti in materia di Coronavirus.
Così, con un’assistenza non stop, Ente committente e Consorzio esecutore incrementano i servizi già attivi senza concedere neppure un istante di vantaggio al virus.



giovedì 23 aprile 2020

Stesse operatrici, stessi bambini, diverso modo di garantire la continuità degli interventi socioeducativi!


Così, con una rimodulazione i Centri Diurni Minori Di Lenola e di Monte San Biagio fronteggiano l’emergenza Coronavirus!


In questa fase di emergenza anche i bambini frequentanti i Centro Diurni Minori di Lenola e Monte San Biagio sono costretti a trascorrere intere giornate tra le mura domestiche. In questa situazione di criticità il Consorzio Intesa, gestore tramite le Consorziate esecutrici dei Centri Diurni, il cui Ente committente è il Distretto Socio Sanitario LT4, ha previsto una rimodulazione delle attività al fine di favorire la continuità degli interventi educativi soprattutto nei confronti dei bambini più svantaggiati e garantire bisogni essenziali attraverso forme innovative di supporto ai processi socioeducativi.

Cosa c’è alla base di questa rimodulazione? L’ascolto e la vicinanza virtuale, al fine di capire e rispondere ai nuovi bisogni emotivi dei bambini, che stanno vivendo all’improvviso una situazione anomala e imprevista da ogni punto di vista famigliare, scolastico, sociale, motorio. Come? Con tante attività laboratoriali che si svolgono in modalità remoto quotidianamente, mediante strumenti digitali! E che nomi originali caratterizzano questi laboratori! “Scatti di una giornata… ai tempi del Covid” per condividere insieme scatti fotografici che raccontano la giornata di ogni bambino; “CoronaVideo” volto alle realizzazione di un video musicale in cui ogni bambino canta e anima un pezzetto di una canzone e la realizzazione di una storia; “Alfabetizzazione emotivirus” per consentire attraverso le favole la narrazione di sé e l’elaborazione delle emozioni; “Alla scoperta dei giochi di una volta, quando il Covid non si conosceva” con attività rivolte alla scoperta dei giochi del passato le cui informazioni e raccolta dei materiali, avviene attraverso l’analisi di fonti orali, interviste ai nonni tramite videochiamate, reperti come vecchi giocattoli da rispolverare dalla soffitta, documenti e immagini ricercati in Internet; “Non posso uscire ma posso muovermi” per imparare piccole coreografie da realizzare in qualunque ambiente domestico e quotidianamente; “Arcobaleno di colori e fantasia” per coinvolgere il bambino e la sua famiglia con attività manuali utilizzando materiali di riciclo; “Corona alla didattica” come attività di sostegno scolastico per un accostamento più efficace apprendimento; “Sportello n.19 Telesupporto” per dare ascolto alle difficoltà emotive emotive di genitori e bambini in questa situazione complessa. 







giovedì 16 aprile 2020

I servizi di Segretariato Sociale e Servizio Sociale Professionale, REI/Reddito di Cittadinanza – Fondo di Povertà, Punto Unico D’Accesso, si potenziano offrendo nuovi servizi per affrontare l'emergenza Covid-19!


Fin dall'inizio di questa emergenza Enti committenti e il Consorzio Intesa si sono attivati per capire come evitare lo stop dei Servizi Essenziali, che svolgono un ruolo fondamentale per molte persone. Tali Servizi sono stati potenziati garantendo le azioni essenziali e sperimentando nuove forme di vicinanza e sostegno alle persone più fragili e alla cittadinanza intera, il tutto nel rispetto delle disposizioni previste dal Governo in questo drammatico frangente.

Se solo alcuni dei Servizi di Segretariato Sociale e Servizio Sociale Professionale, REI/Reddito di Cittadinanza – Fondo di Povertà, Punto Unico D’Accesso di Velletri e Lariano, Ciampino e Marino, Nepi, Serrone e Sora sono stati per un breve periodo “sospesi”, gli altri hanno continuato ad erogare le prestazioni prima in smart working attuando il massimo utilizzo di modalità di lavoro agile e poi in presenza alternata nelle sedi aperte degli uffici a sostegno delle situazioni di bisogno, dotati dei dispositivi di sicurezza. Soprattutto con il Decreto Cura Italia, nella rivisitazione delle attività da svolgere nell’ambito dei Servizi Sociali, questi servizi si stanno occupando anche di altre mansioni di utilità sociale per l’emergenza epidemiologica, quali ad esempio monitorare l'utenza telefonicamente durante il periodo di emergenza, l’istruttoria per i buoni spesa (ricezione delle domande, verifica della correttezza, verifica nuclei richiedenti, protocollazione, calcolo del beneficio), distribuzione pacchi alimentari, monitoraggio e raccordo con Croce Rossa, Protezione Civile e altre associazioni di volontariato, garanzia di continuità dei rapporti con i servizi attivi del territorio, creazione database per rilevazione dati statistici. Fondamentale è stata una repentina formazione dal punto di vista amministrativo delle assistenti e degli assistenti sociali che svolgono attività di Segretariato Sociale e Servizio Sociale Professionale anche al fine della gestione del Reddito di Cittadinanza.

Ringraziamo vivamente tutte le assistenti e gli assistenti sociali di questi servizi che stanno mettendo in campo le loro forze per riuscire a garantire una continuità delle prestazioni oltre che per aiutare a coordinare tutte le lodevoli iniziative che spontaneamente stanno nascendo nei territori per stare vicini ai più fragili, aiutandoli a capire come orientarsi ed attivarsi al meglio, in sicurezza. Giovani, famiglie, persone anziane hanno bisogno ora più che mai di riferimenti e di supporto.



lunedì 6 aprile 2020

Un moto di sentimento di gratitudine che viene dal profondo per non dare per scontato l’operato delle nostre equipe socio-assistenziali all’interno delle strutture residenziali.


Con il Decreto Sicurezza emanato dal Governo a fronte dell’emergenza Covid-19 ci sono attività che si sono dovute fermare ed attività e servizi che uno stop non possono permetterselo, quali ad esempio i servizi di assistenza alla persona perché la cura non ammette interruzioni. Parliamo di strutture residenziali che ospitano minori, nuclei madre-bambini, anziani, giovani adulti, persone con problematiche psicosociali, utenti con patologie psichiatriche. E noi non ci stanchiamo di encomiare le nostre equipe socio-assistenziali temerarie, composte di operatori che a vario titolo, su vari fronti, dotati di tutti i dispositivi di sicurezza previsti dal Decreto e grande professionalità sono rimasti in prima linea a fronteggiare il rischio dell’emergenza Coronavirus. Oggi la nostra lode va agli operatori ed alle operatrici che non hanno mai smesso di operare nelle strutture residenziali, in ambienti e strutture giornalmente sanificate, gestite dal Consorzio Intesa tramite le Consorziate esecutrici quali la CPA/Casa Famiglia Linus, La Casa Alloggio per anziani di Magliano Sabina, La Comunità Alloggio per persone con problematiche Psicosociali di Sora (Aipes-Consorzio per i Servizi alla Persona), Casa Argentina Altobelli di Roma, gli Appartamenti Supportati di Roma in cui forniamo assistenza (ASL Roma 2).

Tutti i giorni questi professionisti seguitano a fare del loro meglio all’interno delle strutture residenziali che continuano ad erogare i servizi alla persona nel rispetto dei protocolli e delle procedure a tutela degli ospiti, non solo perché  il loro è un dovere deontologico, ma perché alla fine dei turni di lavoro devono tornare a casa dalle loro famiglie, certi di non metterle in pericolo. Bisogna ricordare che gli operatori sono persone normali, che dietro ad ognuno di loro c’è un bambino, un padre, una madre, un anziano. Siamo orgogliosi di mostrarvi questi uomini e donne che mossi da un’unica forza motrice, il prendersi cura degli altri, con le doti di competenza, empatia, capacità di ascolto, altruismo, stanno mettendo in atto nelle strutture residenziali un tentativo in più: quello di supportare psicologicamente, per quanto possibile, gli ospiti in un frangente in cui la normalità ha dovuto lasciare spazio all’inconsueto per i bambini, alla percezione di un pericolo per i giovani adulti e gli anziani, all’incoscienza del rischio per le persone con problematiche psicosociali e patologie psichiatriche. Uno sforzo portato avanti con parole che sanno di poesia e carezze e verità. Parole che scuotano tutti, rasserenino i bambini, rassicurino i giovani adulti e gli anziani, ipnotizzino le persone con problematiche psicosociali e patologie psichiatriche. Parole piene di orizzonti perché #AndràTuttoBene, come scrivono i nostri operatori e le nostre operatrici, mentre si lasciano scattare delle foto invitandoci a collaborare alla buona prassi del distanziamento sociale, restando a casa e contribuendo così ad onorare l’impegno di chi sta lavorando per i più fragili.





















giovedì 2 aprile 2020

Se l’emergenza Covid-19 ha un colore, oggi, lontani ma vicini, veliamolo. Tingiamo il mondo di blu in occasione della Giornata Mondiale dell’Autismo.


Oggi, 2 aprile, si celebra la Giornata Mondiale dell’Autismo istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU come ricorrenza per richiamare l’attenzione di tutti sui diritti delle persone nello spettro autistico. Un momento di consapevolezza e riflessione importante perché incoraggia tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite a prendere misure per sensibilizzare l’opinione pubblica.  Blu è il colore scelto dalle Nazioni Unite per l’Autismo, in quanto colore enigmatico, che risveglia il desiderio di conoscenza e di sicurezza, la tessera di puzzle è invece il simbolo associato all’autismo, in quanto simboleggia un’intelligenza diversa, che ha bisogno dell’aiuto di tutte le altre tessere per esprimersi ma che può aiutare a sua volta le altre a comporre il complesso mosaico dell’esistenza.

In questo momento di emergenza collettiva in cui il Covid-19 non dà tregua a nessuno è ancor più necessario rimarcare l’importanza della giornata del 2 aprile, per ricordare la rilevanza del sostegno e del supporto alle famiglie di persone con autismo in una fase così delicata come quella attuale. Certo sarà improbabile ammirare i monumenti che tradizionalmente ormai da anni si illuminano di blu grazie all’iniziativa “Light it up blue” promossa da una delle organizzazioni scientifiche e di volontariato più impegnata a livello mondiale, AUTISM SPEAKS, per aumentare la conoscenza e la consapevolezza sull’Autismo, non  si potranno organizzare convegni, eventi, iniziative pubbliche di informazione e sensibilizzazione. Così le Associazioni fanno appello al WEB. È il caso dell’ ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) che in questa giornata chiede di pubblicare sui social una foto mostrando o indossando un oggetto di colore blu con l’hashtag #AlPrimoPosto e del CNDDU (Coordinamento Nazionale Docenti Diritti Umani) che chiede al mondo della scuola di illuminare le coscienze a distanza, anche stando da casa, dietro a un computer, lanciando per gli studenti l’hashtag #SiamoTuttiUnici. Confidiamo che in questa situazione difficile e tragica ci sia anche una straordinaria opportunità, quella di rimettere al centro del nostro agire i valori della vita, del rispetto e della solidarietà.