lunedì 25 maggio 2020

Il Consorzio Intesa incontra il Dott. Alex Arduini, Assistente Sociale dell’Ufficio di Piano del Distretto Socio Sanitario LT4. Si parla di digitalizzazione.


Il Consorzio Intesa incontra. È la volta del Dott. Alex Arduini, Assistente Sociale dell’Ufficio di Piano del Distretto Socio Sanitario LT4 - Comune Capofila Fondi, Ente committente dei Centri Diurni per Minori di Lenola e di Monte San Biagio, e Consigliere Regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Lazio.  Con lui abbiamo parlato di digitalizzazione. Proprio quest’anno in cui il Consorzio Intesa aveva proposto per i Centri Diurni Minori di Lenola e di Monte San Biagio il progetto “C’era una volta... il gioco”, con il fine di contrastare il fenomeno delle dipendenze ludiche, l’emergenza Coronavirus ha imposto il distanziamento sociale ed una rimodulazione del Servizio di gestione dei due Centri Diurni per Minori in modalità da remoto. Quali sono le conseguenze di questa digitalizzazione per i bambini? Per il Dott. Arduini, sembra paradossale che si stesse organizzando anche un convegno a Lenola sulle dipendenze comportamentali ed all’improvviso il Coronavirus abbia costretto i bambini ad essere sempre più connessi ad internet. Il Dott. Arduini ha sottolineato la responsabilità dei servizi territoriali di riflettere sulle conseguenze sociali che una maggiore esposizione al mondo virtuale può provocare: “L’abuso di internet influenza sempre negativamente la vita e l’umore di chiunque, soprattutto dei bambini, provocando diverse conseguenze: isolamento dal mondo reale, dipendenza, paura del contatto fisico e reale, solitudine, diminuzione della capacità di attenzione e della memoria a breve e lungo termine, impoverimento delle relazioni reali a favore di quelle virtuali, mancanza di interesse per la vita quotidiana e abbandono delle responsabilità, perdita di interesse per altre attività,  perdita di controllo. Inoltre, i bambini sono maggiormente esposti al rischio di essere vittime di cyberbullismo, di subire violenza verbale e psicologica, di accedere con facilità a materiale pedopornografico, di diventare più scontrosi con i familiari che gli fanno accorgere che stanno esagerando con internet”. Secondo il Dott. Arduini, però, l’aspetto positivo di questa pandemia è che ci ha fatto acquisire la consapevolezza di quanto sia importante utilizzare la tecnologia in maniera corretta: “Abbiamo utilizzato il tempo per riflettere, abbiamo dato importanza alla famiglia e all’amicizia. Spero che tutto questo rimanga nelle nostre menti e che ci abbia fatto capire quali sono i valori importanti della vita”.

In relazione ai preziosi contributi laboratoriali in formato digitale che vedono protagonisti i bambini da casa e che ci giungono a cura delle operatrici, che non hanno mai smesso, comunque, di fare squadra, il Dott. Arduini ricorda: “Se non comunichi, non esisti”, lo diceva anche Giacomo Leopardi. Di fatto puoi svolgere un ottimo servizio, ma se non lo dici o qualcuno lo dice per te, avrai fatto il 50% e quel servizio non sarà conosciuto. È importante quindi comunicare quello che si realizza, ma soprattutto farlo nel modo corretto”.
Il Dott. Arduini rivela di essersi commosso di fronte all’impegno di operatrici e bambini. A loro va il suo ringraziamento personale: “Le operatrici sono riuscite a stimolare la creatività dei bambini, ad ascoltarli e a far capire loro che utilizzando correttamente la tecnologia possono allargare i propri orizzonti, li hanno aiutati a ricercare l’interesse per le cose reali. I bambini, a loro volta, i veri “eroi” di questa pandemia, sono riusciti a trasformare un momento di difficoltà in opportunità. A loro è mancata la scuola, gli amici, i luoghi di aggregazione, i giochi di squadra, gli insegnanti, il mondo esterno, insomma tutto ciò a cui prima non davano il giusto valore”.
L’augurio è quello di imparare dai bambini, dal loro modo di adattarsi con facilità ai cambiamenti e di guardare il mondo reale con i loro occhi.
E conclude: “Mi aspetto di vedere meno bambini collegati al mondo virtuale e sempre più connessi attivamente al mondo reale. Ecco aspetto di rivederli nei Centri a fare squadra”.


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